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Il giardino condiviso di Greco Bing rinasce

25 Febbraio 2023 by Legambiente Lombardia

Firmato il patto di collaborazione con il Municipio 2 di Milano

Sono passati 4 anni dai primi lavori di pulizia e ripristino realizzati dai volontari del quartiere Greco, che hanno trasformato un’area abbandonata in fregio al naviglio Martesana, nascosta e marginale, in un esperimento ambientale e sociale importante per il quartiere. Un lavoro collaborativo nato su spinta dell’amministrazione comunale grazie al “Bando Periferie” e al Bilancio Partecipativo e portato avanti da un’ampia comunità.

Nel 2020  in piena pandemia, è stato siglato il primo patto di collaborazione con l’assessorato alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data del Comune di Milano. È proseguito, con alcune battute d’arresto, il progetto realizzativo di Bilancio Partecipativo 2016 che finalmente a breve prevedrà la riorganizzazione di tutta l’area e la nascita di nuovi spazi e funzioni. La nascita del Borgo Intergenerazionale di Greco e la sua nuova piazza, animata da tanti e nuovi cittadini. Nel mentre le persone hanno imparato a conoscere e frequentare lo spazio del Giardino BING finora completamente aperto.

Infine, oggi viene siglato il secondo Patto di Collaborazione con il Municipio 2. Un’ulteriore tappa di un lungo lavoro nato dalla collaborazione fra Legambiente Milano, la cooperativa sociale ABCittà, l’associazione Ferrante Aporti Sammartini, la ditta Borgo Cascina Conti e la Social street Greco Positiva.

“Siamo molto contenti di sederci al tavolo con il Municipio 2 per intraprendere assieme questo percorso di rinnovamento e gestione del Giardino BING” – dichiarano gli enti firmatari del patto – l’impegno di tutti è quello di creare uno spazio di qualità, ricco di iniziative e con regole di utilizzo per i volontari e per gli ospiti chiare ed efficaci al fine di fare comprendere a tutti l’importanza di prendersi cura e di tutelare la bellezza e l’importanza di questo spazio”

Archiviato in:Comunicati Stampa

Inquinamento: nella ‘bassa’ profonda è fuori controllo l’inquinamento da PM10

24 Febbraio 2023 by Legambiente Lombardia

Legambiente contro la Regione Lombardia: “Nessuna misura per la limitazione delle emissioni da liquami zootecnici”

Da giorni le centraline ARPA per la misura degli inquinanti registrano valori fuori controllo per le polveri sottili in tutta la Pianura Padana, ma in particolare nella ‘Bassa’, tra il Lodigiano e il Mantovano. Si tratta proprio di quella porzione di pianura che è patria di una delle più forti concentrazione di allevamenti d’Europa.

Sono valori che, per il PM10, superano di oltre due volte quelli previsti come soglia per gli episodi acuti di inquinamento, ma che rispetto ai valori massimi indicati dall’OMS arrivano ad essere anche 7-8 volte più elevati di quelli indicati per il PM10, e addirittura 18 volte più alto per il parametro PM2.5 (vedi tabella).

“Una situazione estremamente critica sotto il profilo ambientale e sanitario, ma ciò che lascia allibiti è la totale inazione da parte delle istitutuzioni regionali – dichiara Barbara Meggetto di Legambiente – Non solo non sono state attivate misure temporanee di salvaguardia, al momento attive nelle sole province di Mantova e Brescia, ma addirittura, fino alla giornata di ieri, non sono state poste limitazioni nemmeno agli spandimenti agricoli di liquami zootecnici, particolarmente intensi in questa fase stagionale, e che nella bassa rappresentano senza dubbio la prima causa di formazione di particolato atmosferico secondario”.

Valori di PM10 misurati dal 20 a 22 febbraio

 20 febbraio
mg/mc
 21 febbraio
mg/mc
22 febbraio
mg/mc
Limite di legge
media annua
mg/mc
Limite OMS
media annua
mg/mc
Soresina8549110
Cremona Cadorna8056108
San Rocco A. P. (LO)61511044015
Mantova Ariosto9882113
Viadana7684115
Fonte: dati ARPA Lombardia

Valori di PM2.5 misurati dal 20 a 22 febbraio

 20 febbraio
mg/mc
 21 febbraio
mg/mc
22 febbraio
mg/mc
Limite di legge
media annua
mg/mc
Limite OMS
media annua
mg/mc
Soresina653992
Cremona Cadorna603786
San Rocco A. P. (LO)563380255
Mantova Ariosto695579
Viadana827086
Fonte: dati ARPA Lombardia

Archiviato in:Comunicati Stampa

Scendiamo in piazza per la pace: Legambiente invita a partecipare alla mobilitazione contro le guerre

23 Febbraio 2023 by Legambiente Lombardia

La pace è condizione prioritaria e assoluta per poter affrontare il futuro soprattutto ora che il pianeta è messo a dura prova dal cambiamento climatico

Ad un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina, attivisti e società civile scendono in piazza per chiedere il cessate il fuoco e per non abbassare la guardia sui conflitti che da troppo tempo flagellano altri paesi del mondo, spesso dimenticati. Anche Legambiente aderisce alla rete Europe for Peace e partecipa alle mobilitazioni che si terranno venerdì 24, sabato 25 febbraio e domenica 26 febbraio.

«La pace è la vittoria di cui abbiamo bisogno – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Invitiamo tutti a partecipare alle tante manifestazioni di solidarietà e pace, chiedendo a gran voce un negoziato per porre fine a questa immensa tragedia umana e ambientale in Ucraina e misure concrete verso il disarmo nucleare. Dati preoccupanti ci raccontano come in diverse parti del pianeta i conflitti siano all’ordine del giorno per l’accaparramento di fonti energetiche o di materie prime. Le guerre ci rendono deboli di fronte alla sfida energetica che abbiamo di fronte. La pace è condizione prioritaria e assoluta per poter affrontare il futuro soprattutto ora che il pianeta è messo a dura prova dal cambiamento climatico».

Tanti gli appuntamenti in Lombardia. A Mantova corteo il 24 febbraio, ad un anno esatto dall’inizio della guerra in Ucraina, con partenza da piazza Martiri di Belfiore alle 18 e 30 e arrivo a piazza Sordello. A Lodi il coordinamento locale organizza una manifestazione in centro per sabato 25 febbraio, con partenza da piazza Castello alle 10.30. A Pavia venerdì 24 febbraio un presidio contro la guerra e per la pace in piazza Guicciardi 1 di fronte al palazzo della Prefettura a partire dalle ore 16.30. A Milano il 24 presidio per la pace in piazza S. Stefano con intervento del presidente Anpi Gianfranco Pagliarulo alle ore 17 e alle 18.30 una veglia per la pace promosso da CGIL, CISL, UIL, ANPI, ANED, ARCI, Azione Cattolica, Comunità di Sant’Egidio, Libera. Sempre a Milano la Casa delle Donne organizza una veglia di pace anche la sera del 23. Sempre a Milano sabato 25 alle 18.30 una conferenza al Centro Internazionale di Quartiere, via Fabio Massimo, 19 – M3 Porto di Mare; interverranno: Fabio Alberti, fondatore e membro del Comitato Nazionale Di Un Ponte Per; Yurii Sheliazhenko, segretario esecutivo del Movimento Pacifista Ucraino; Taras Andrushko, Del Movimento obiettori Russi.

A Varese venerdì 24 alle ore 18.30 una fiaccolata con corteo a partire da piazza Monte Grappa. A Sesto Calende (VA) venerdì 24 alle 18.30 sul sagrato dell’Abbazia un ritrovo di pace per tutti i cittadini. A Saronno (VA) è organizzato un presidio in piazza Libertà sabato mattina dalle 10.30. A Cremona il 24 un percorso in bici, a piedi e in canoa lungo il Po e il 25 pomeriggio flash mob per la pace in piazza Stradivari. A Como in piazza Grimoldi dalle ore 14.30 alle 16 gli organizzatori invitano “a contribuire portando poesie, canzoni, disegni, fiori e interventi contro le guerre”. A Brescia domenica 26 ore 15.30 ritrovo in Largo Formentone attorno alla bandiera della pace; alle ore 16 Cammino di pace per le vie del centro e alle ore 17 l’incontro dal titolo “Note e parole contro la guerra”, evento di musiche degli Amici della musica Brescia – Decimino Breberg, letture di Giuseppina Turra e interventi di Mao Valpiana e del sindaco Emilio Del Bono all’auditorium San Barnaba in corso Magenta 44/a.

Le Associazioni del Coordinamento Europe for Peace – Valchiavenna – Valtellina promuovono due fiaccolate a Chiavenna (SO) venerdì 24 con ritrovo alle ore 20 in Piazza G. Bertacchi e partenza alle 20.30 e arrivo a San Lorenzo in Piazza Don Bormetti; a Sondrio sabato 25 alle 20 con ritrovo in Piazza Stazione FS e arrivo in Piazza Campello.

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Archiviato in:Eventi Contrassegnato con: fiaccolata, guerra, pace, presidio, rete europe for peace, Ucraina

Pendolaria 2023: non c’è pace per i pendolari lombardi

22 Febbraio 2023 by Legambiente Lombardia

Necessario sfruttare i fondi in arrivo dall’Europa per fare della mobilità sostenibile la leva per riqualificare e innovare città e territori, settore strategico per la conversione ecologica

Gli effetti della pandemia ancora si fanno vedere sul trasporto pubblico. Nel 2019 in Lombardia si contavano 820mila viaggiatori al giorno sui treni regionali, nel 2021 si è registrato un calo del -30,5% arrivando ai livelli simili al 2009, ed anche nel 2022 le stime per la Lombardia attestano che un viaggiatore su 5 ha abbandonato il treno dopo l’epidemia. Il dato emerge da Pendolaria, il documento in cui ogni anno Legambiente traccia l’andamento del trasporto pubblico su rotaia: nonostante la flotta più grande d’Italia, in Lombardia è assolutamente necessario migliorare le prestazioni del trasporto ferroviario per permettere non solo agli attuali pendolari di viaggiare bene ma anche per togliere auto dalle strade. Utilizzando al meglio l’infrastruttura esistente, migliorando le prestazioni del sistema ferroviario e utilizzando i posti disponibili sui treni regionali sarebbe possibile evitare fino a 200mila viaggi in auto al giorno.

«Da troppi anni raccontiamo nel rapporto Pendolaria dei disagi e dei disservizi del servizio ferroviario che i pendolari subiscono ogni giorno, evidenziati dai racconti e dai report dei comitati pendolari – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. – La preoccupazione dovrebbe essere quella di recuperare gli oltre 150.000 viaggiatori al giorno che, dopo la fine del periodo pandemico, non sono ancora tornati ad occupare i loro posti sulle carrozze. O si è capaci di rispondere oppure meglio aprire il servizio ferroviario regionale alla concorrenza, accettando l’ingresso di operatori più competitivi».

Esaminando le linee ferroviarie lombarde, emerge chiaro chi conquista il podio del disagio inflitto ai pendolari. Sono infatti tutte e tre pavesi le direttrici ferroviarie tra le linee peggiori della nostra regione. Ma se il primo posto riguarda una diramazione secondaria, tra Voghera e Stradella, su cui viaggiano per breve tratta poche centinaia di viaggiatori, al secondo troviamo la ferrovia che, passando per Mortara, Vigevano e Abbiategrasso, trasporta ogni giorno da e per Milano un carico di oltre 16.000 passeggeri (erano 20.000 pre-pandemia). Una linea che potrebbe trasportare molti più passeggeri, con grande beneficio per una rete stradale congestionata, se il servizio offerto da questa importante linea di trasporto regionale si dimostrasse all’altezza della missione che gli viene assegnata, ovvero quella di servire una concentrazione urbana di oltre 100.000 abitanti distribuiti sulle due sponde lombarde del Ticino.

Il raddoppio della tratta tra Albairate e Mortara, di circa 26 km, risulta il nodo principale da risolvere per permettere un miglioramento del servizio. Gli interventi infrastrutturali ancora da completare sono sospesi fino al loro finanziamento e mancano poco meno di 177 milioni di euro sui 572 milioni previsti per l’intera opera. Una linea che dal 1870, anno della sua inaugurazione, è rimasta a singolo binario, con le limitazioni e i disservizi che ci si può aspettare da una infrastruttura che non è stata mai realmente ristrutturata nell’arco di oltre 150 anni!

«Nello stesso periodo storico, la popolazione dei due maggiori centri attraversati è quadruplicata, e ne è aumentata enormemente la mobilità, soprattutto in uscita e in entrata dal capoluogo regionale. Solo la ferrovia è rimasta uguale a sé stessa, in perenne attesa dell’agognato secondo binario. Ma gli interventi restano al palo, mentre Regione smania di dare il via alle ruspe per l’apertura dell’ennesima superstrada, la Vigevano-Malpensa, che massacrerà i Parchi del Ticino e del Sud Milano per fare più spazio alle auto dei pendolari stufi dei disservizi ferroviari» aggiunge Meggetto.

Per il resto la classifica regionale, elaborata da Legambiente Lombardia sulla base delle rilevazioni di Trenord per l’intero periodo settembre-dicembre 2022, è un continuo di situazioni di disagio note, fatte di ritardi quasi strutturali, soppressioni strutturali a cui vengono sottoposti quotidianamente le centinaia di migliaia di viaggiatori pendolari ferroviari. L’indice di Trenord, tuttavia, misura le ‘deviazioni’ dal livello di servizio previsto per la linea, ma non basta a descrivere il livello di inadeguatezza dell’offerta di trasporto ferroviario delle linee regionali che partono da una prestazione di per sé scadente.

Tra le altre linee che subiscono costanti disagi in questa regione vanno segnalate la Milano-Lecco-Sondrio, la Brescia-Cremona e la Brescia-Casalmaggiore-Parma, con soppressione di corse e tagli ai collegamenti serali verso i capoluoghi delle province più periferiche. O la Brescia-Edolo, la cui offerta si compone di treni con cadenzamento nemmeno biorario, su orari che non tengono nessun conto delle esigenze dell’utenza e con una percorrenza, su una tratta complessiva di 100 km, mai inferiore alle due ore, ma spesso molto superiore a causa di frequenti interruzioni della linea dovute a materiale e infrastrutture ammalorate e vetuste. La soluzione, secondo Regione Lombardia, dovrebbe essere nella ‘Hydrogen Valley’, la sostituzione delle motrici diesel-elettriche con nuovi treni a idrogeno. Una alternativa all’elettrificazione, più costosa e per nulla performante sotto il profilo energetico e nemmeno del miglioramento del servizio.

«L’inadeguatezza del servizio è solo una parte del problema – conclude Federico Del Prete, responsabile mobilità di Legambiente – non c’è risposta né al flusso costante dei city users né al cambiamento degli stili di vita indotto dall’evento pandemico. A parte il tema degli investimenti che mancano, un miglioramento può arrivare da una più ampia offerta di servizi e abbonamenti che tengano conto, ad esempio, dei nuovi ritmi dello smart working di cui una parte dei lavoratori continuerà ad avvalersi anche in futuro. La lotta all’inquinamento che attanaglia la Pianura Padana parte da una sensibile riduzione del parco veicolare circolante, ma è un obiettivo che si può raggiungere solo aumentando l’offerta e la qualità di trasporto collettivo, puntando a raddoppiare il numero di persone che viaggiano su treni regionali, metro, tram e autobus, in questo modo migliorando ed integrando tutte le diverse modalità di spostamento, non una sola».

Non basta insomma aver svecchiato e accresciuto il parco rotabile, con una crescita di 100 unità rispetto al 2020, introduzione di nuovi treni “Caravaggio” a due piani, i “Donizetti” e i “Colleoni” (treni diesel) che ha fatto abbassare l’età media dei treni circolanti: 15,8 anni. Continua a pesare in particolare il divario generazionale: oltre il 40% dei treni ha una media di oltre 35 anni, mentre circa il 45% è composto da treni nuovi (con una media di 5 anni). I rotabili del programma di acquisto deliberato nel 2017, attualmente in corso e che conterà complessivamente 222 treni, saranno tutti consegnati entro il 2025 portando, secondo i piani della Regione Lombardia, ad un’età media di 12,5 anni.

Nel dossier Pendolaria spazio anche alle buone pratiche. In Lombardia si annoverano la nuova velostazione Ferrovienord a Cislago (VA), realizzata ampliando e riqualificando la vecchia struttura che ospitava 20 posti e portandola all’attuale capienza di 36 posti biciclette, inaugurata il 28 novembre 2022. Il parcheggio è dotato di help point, sistema di videosorveglianza e illuminazione notturna per garantire la sicurezza agli utenti in qualsiasi momento.

A Milano l’apertura della M4 blu, inaugurata il 26 novembre 2022 nel tratto più a est che collega l’aeroporto di Milano Linate (Segrate) con Dateo. Così come la M5 anche la M4 è a guida automatica, la velocità che il treno può raggiungere si aggira attorno agli 80 km/h e la frequenza dei treni negli orari di punta è stimata essere di 90 secondi. Il prossimo giugno 2023 dovrebbero vedere l’apertura altre due stazioni, nella tratta Dateo-San Babila con la connessione con la M1, mentre il completamento dei lavori è previsto per il 2024 con 21 fermate per un totale di 15 km.

A Dubino (SO) il rifacimento della stazione cofinanziato da Regione Lombardia e RFI insieme al potenziamento del collegamento da e per la Valchiavenna. La struttura della stazione è stata adeguata agli standard europei previsti per i servizi metropolitani riguardanti le norme dell’accessibilità.

LEGGI IL DOSSIER COMPLETO

Archiviato in:Dossier Contrassegnato con: Cremona, Inquinamento, lombardia, Milano, Monza, pendolari, Smog, traffico, trasporto pubblico, treni, Trenord

Brughiera: scienziati e attivisti chiedono protezione per l’habitat minacciato dall’espansione dell’aeroporto

21 Febbraio 2023 by Legambiente Lombardia

Sabato 25 febbraio convegno internazionale di studi a Castano Primo

Un appuntamento da non perdere per chi ha cuore la natura: sabato 25 febbraio a Castano Primo, in provincia di Milano, è in programma il convegno La brughiera di Malpensa e Lonate Pozzolo – Un tesoro da custodire, organizzato grazie allo sforzo congiunto di Italia Nostra Lombardia, Legambiente Lombardia, Lipu, Life Drylands, Centro Italiano Studi Ornitologici, Ecoistituto della Valle del Ticino, Coordinamento Salviamo il Ticino. 

Durante il convegno, tanti esperti – tra gli altri, gli ospiti internazionali Ariel Brunner di BirdLife Europa e Sam Ellis di Butterfly Conservation Europe – racconteranno le particolarità di questo ecosistema, rifugio di tante forme di vita. Nella brughiera è possibile osservare ad esempio ben 184 specie di uccelli, di cui 52 di particolarmente protette a livello europeo. Un ambiente raro, diverso dalle brughiere tipiche dell’Europa centrale, messo però in grave pericolo dall’espansione dell’aeroporto di Malpensa. Qui, capannoni e depositi potrebbero presto sostituire fiori, libellule e farfalle, colpendo peraltro specie animali e vegetali già a rischio d’estinzione.

Per questo, in occasione dell’evento i relatori promuoveranno la petizione Salviamo la brughiera di Malpensa e Lonate e annunceranno al pubblico una loro proposta operativa per garantire all’ecosistema della brughiera maggiore tutela. «Il Masterplan 2035 dell’aeroporto di Malpensa prevede la distruzione di 44 ettari di brughiera – dichiara il Comitato organizzatore del convegno – che verranno cancellati per sempre dall’espansione dell’area cargo verso sud, in una colata di cemento. Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica non può autorizzare un progetto così poco lungimirante: nessuna compensazione ambientale potrà mai ripagare la perdita di un habitat del genere, unico nel Nord Italia. Con questo convegno vogliamo quindi far conoscere i tesori naturalistici della zona, far capire che la questione è di importanza sia nazionale sia comunitaria e chiedere che la brughiera venga protetta, prima che sia troppo tardi».

Dopo i saluti delle autorità e l’apertura dei lavori, Silvia Assini dell’Università di Pavia racconterà le peculiarità della vegetazione locale, seguita da Giuseppe Bogliani, che porterà invece una panoramica delle specie animali più interessanti. Sam Ellis, direttore internazionale di Butterfly Conservation Europe farà poi un identikit degli insetti rari che popolano queste zone, mentre Ariel Brunner, direttore di BirdLife Europa, illustrerà le attuali politiche europee per la biodiversità. Dopo una breve pausa, la parola passerà al Parco Lombardo della Valle del Ticino: Valentina Parco si concentrerà sugli interventi di riqualificazione dell’habitat di brughiera, Francesca Trotti sugli obiettivi conservazionistici della Riserva Mab Unesco Ticino Valgrande Verbano. In chiusura, Giorgia Gaibani della Lipu presenterà la Rete Natura 2000 e il suo valore. 

Alla fine dell’incontro ci sarà spazio per le domande. Interverrà il gruppo teatrale Terre di Fantasia e tutti i partecipanti riceveranno un dono simbolico: l’attestato di Custode della Brughiera.

Save the Date! → Convegno La brughiera di Malpensa e Lonate Pozzolo – Un tesoro da custodire | 25 febbraio ore 9.30 | Auditorium “A. Paccagnini” di Piazza XXV Aprile/via Magenta. Per iscrizioni: salviamoilticino@libero.it

Comitato organizzatore: Silvia Assini (Università di Pavia, Responsabile scientifico e coordinatore del progetto Life Drylands), Giuseppe Bogliani (Presidente Ciso, Centro Italiano Studi Ornitologici), Dario Furlanetto (Italia Nostra), Oreste Magni (Ecoistituto della Valle del Ticino), Barbara Meggetto (Presidente Legambiente Lombardia), Massimo Soldarini (Lipu), Claudio Spreafico (Rappresentante Associazioni Ambientaliste nella Comunità del Parco) Roberto Vellata (Coordinamento Salviamo il Ticino).

Archiviato in:Eventi Contrassegnato con: aeroporto, brughiera, convegno, masterplan Malpensa

BeyondSnow, progetto per affrontare la diminuzione di neve nelle destinazioni turistiche invernali nelle Alpi

21 Febbraio 2023 by Legambiente Lombardia

Sei paesi europei, tra cui l’Italia, e 13 partner lanciano un progetto Interreg – Alpine Space con lo scopo di aiutare le destinazioni turistiche invernali a media e bassa quota a mantenere e aumentare la loro attrattività per abitanti e turisti nonostante la sempre più critica mancanza di neve causata dal cambiamento climatico.

Il cambiamento climatico sta avendo un forte impatto sulle destinazioni turistiche invernali a bassa e media quota della regione alpina. Come attesta il Consiglio Nazionale delle Ricerche italiano (CNR), nell’ultimo secolo, la durata del manto nevoso si è accorciata di oltre un mese. La mancanza di neve, la contrazione della stagione invernale e costi sempre più alti per il mantenimento e il rinnovamento delle infrastrutture sono alcune delle sfide che questi luoghi devono affrontare. Il calo del flusso turistico e una maggiore difficoltà nell’ammortizzare gli investimenti stanno causando la chiusura di molti comprensori sciistici, contribuendo ad accentuare il trend di spopolamento delle aree montane.

BeyondSnow è stato lanciato per affrontare queste sfide ed aiutare le località turistiche montane a superare la propria dipendenza dalla neve. Solo poche località, infatti, potranno basare il proprio futuro socioeconomico su attività come quella del turismo sciistico che necessita acqua, energia e ingenti investimenti.


L’obiettivo del progetto è di accrescere la resilienza delle località turistiche invernali al cambiamento climatico attraverso la creazione di un modello adattivo di resilienza (Resilience Adaptation Model). Per elaborarlo, verranno raccolti dati rilevanti sulle condizioni dell’arco alpino, realizzata una mappa delle vulnerabilità e proposte le possibili alternative di sviluppo turistico.

Per la prima volta verrà realizzato uno strumento digitale accessibile gratuitamente a imprese, autorità e comunità alpine. Il Resilience Decision-Making Digital Tool – RDMDT, attraverso l’elaborazione dei dati e delle esperienze raccolte, genererà raccomandazioni utili alla transizione verso modelli turistici sostenibili, che aiutino a preservare e migliorare i beni territoriali e ad adottare approcci basati sul rispetto dell’ecosistema montano.

Il progetto riunisce enti pubblici e privati ed esperti di sei paesi alpini (Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria e Slovenia) che insieme elaboreranno percorsi di sviluppo sostenibile, processi di transizione e soluzioni attuabili. Tra le competenze dei Partner si annoverano: la ricerca scientifica e applicata di rilievo internazionale, lo sviluppo di tecnologie innovative, il coinvolgimento attivo della cittadinanza e degli stakeholder e l’approccio ecologico e la sua divulgazione.

Nel corso dei prossimi tre anni, verranno co-progettate e realizzate attività di sensibilizzazione e formazione in 10 aree pilota distribuite in tutto l’arco alpino per coinvolgere cittadini e decisori a tutti i livelli, sia tecnici che politici, e per garantire che i modelli sviluppati e i percorsi tracciati soddisfino i bisogni delle comunità e dell’ambiente.
Il progetto mira, inoltre, a creare linee guida politiche per una regione alpina resiliente.

«La situazione attuale nelle nostre montagne – dice Andrea Omizzolo di Eurac, capofila del progetto Beyond Snow – evidenzia lo stato critico di molte destinazioni turistiche invernali. La mancanza di neve sta causando gravi difficoltà alle comunità e alle imprese locali. BeyondSnow vuole rendere queste comunità più resilienti al cambiamento climatico, diminuendo la loro dipendenza dalla neve, fornendo alternative per un turismo sostenibile e contrastando lo spopolamento montano. Queste soluzioni saranno utili per le nostre aree pilota ma anche per tutte le comunità dell’arco alpino».

BeyondSnow è un progetto Interreg – Alpine Space co-finanziato dall’Unione Europea. Il suo obiettivo è di ridurre la dipendenza dalla neve delle località turistiche invernali nella regione alpina, rafforzando la resilienza al cambiamento climatico, promuovendo la capacità di conservare o aumentare la reddittività dei residenti e l’attrattività per i turisti.

«Dobbiamo ripensare il modello turistico, che non si basi più solo sullo ski business e sulle pratiche di innevamento artificiale, che richiede grandi quantità di acqua e di energia, ma ad una montagna diversa, capace di coinvolgere e di aggregare le persone durante tutto il corso dell’anno – spiega Simona Colombo, coordinatrice del progetto per Legambiente Lombardia –. Un cambiamento di mentalità che possa generare benessere economico e sociale nei territori e che sia anche sostenibile e rispettoso dell’ambiente e delle caratteristiche del delicato territorio alpino».

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Archiviato in:Progetti Contrassegnato con: clima, Eurac, innevamento artificiale, interreg alpine space, montagna, neve, siccità, ski business, sostenibilità, turismo

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