I piccoli comuni lasciati soli davanti ai colossi della logistica svendono il territorio per operazioni immobiliari che lasceranno in eredità gravi danni ambientali e sociali

Il 5 dicembre si celebra la Giornata Mondiale del suolo, istituita nel 2014 dalla FAO con l’obiettivo di promuovere la salvaguardia di questa risorsa, per il suo ruolo vitale nello sviluppo e nel mantenimento della vita sul nostro pianeta. Per richiamare l’attenzione sull’eccessivo consumo di suolo e il proliferare di capannoni dedicati alla logistica, che minacciano e frammentano gli ecosistemi, Legambiente Lombardia a sostegno del progetto europeo Soil4Life, ha inscenato un flashmob a Cortenuova, in un fazzoletto di terra ad uso agricolo circondato dai colossi di cemento e asfalto della logistica. In questo modo ha inteso denunciare come il “miracolo economico” costituito dalla grande espansione della logistica industriale in tutte le sue forme, dal magazzinaggio al delivery, si stia consumando in una assenza di coordinamento tra i diversi livelli di governo territoriale. A farne le spese è proprio il suolo, cementificato per trasformazioni che spesso assumono dimensioni extra-large, con piastre di cemento e asfalto sviluppate su superfici di decine di ettari, imprimendo duri colpi al paesaggio e all’economia agricola.