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Ci siamo rotti i polmoni

13 Dicembre 2021 by Legambiente Lombardia

Flash mob di Legambiente per chiedere misure più efficaci per ridurre l’inquinamento dell’aria nelle città

“Anche per andare a scuola ci vogliono i superpoteri”, lo slogan proposto da attivisti e studenti

GUARDA IL VIDEO

Legambiente: “Il 2022 sarà l’anno della nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria. Parametri più allineati a quelli dell’OMS e maggior benessere per i cittadini. Città e Regione sono pronti?”

Milano, 13 dicembre 2021 – Stamattina Legambiente Lombardia e un gruppo di genitori dell’ICS Ciresola di Viale Brianza di Milano hanno realizzato un flash mob per ribadire la necessità di mettere in pratica politiche ambientali più severe per contrastare la scarsa qualità dell’aria. 

[Leggi di più…] infoCi siamo rotti i polmoni

Archiviato in:Comunicati Stampa Contrassegnato con: dossier, ecosistema urbano, performance ambientali, sostenibilità

Ecoforum 2023

20 Marzo 2023 by Legambiente Lombardia

A Cascina Triulza mercoledì 29 marzo 9-17: economia circolare in Lombardia tra innovazione, sviluppo e sostenibilità

Cascina Triulza ospiterà Mercoledì 29 Marzo dalle 9 alle 17 Ecoforum Lombardia 2023.
Si parlerà dello scenario presente e futuro dell’economia circolare in Lombardia, tra innovazione, sviluppo e sostenibilità.

Aziende, stakeholder, istituzioni ed enti del terzo settore insieme per una giornata di confronto, networking e condivisione di buone pratiche. L’evento è gratuito, sono aperte le iscrizioni.

ISCRIVITI QUI

PROGRAMMA

I CANTIERI DELL’ECONOMIA CIRCOLARE IN LOMBARDIA: INNOVAZIONE, SVILUPPO E SOSTENIBILITA’

Modera: Francesco Loiacono – Direttore de La Nuova Ecologia
9:00 – 9:15 Accoglienza
09:15 – 9:30 Saluti istituzionali
Barbara Meggetto, Presidente Legambiente Lombardia
Chiari Pennasi, Direttrice Fondazione Triulza
Emiliana Brognoli, Assessora Innovazione e Smat City, Comune di Rho

9:30 – 12:45 Panel tematici
LE NUOVE FRONTIERE DELL’ECONOMIA CIRCOLARE: L’IMPIANTISTICA DEL FUTURO

Introducono:
Giorgio Gallina, Dirigente Struttura Rifiuti e Tutela Ambientale,
D.G. Ambiente e Clima Regione Lombardia
Sara Grassi, Responsabile area Ambiente e Sostenibilità, ANCE Lombardia
Pasquale Campanile, Innovation Manager, RETEX GREEN

Casi studio
• Francesca Anelli, Responsabile Formazione Tecnica, Saint-Gobain Italia
• Pietro Antonio D’Alema, Direttore generale, Silea Spa
• Paolo Masserdotti, Coordinatore filiera Organico e Verde, A2A ambiente
• Davide Scaglione, Responsabile depurazione, Gruppo CAP

LO SVILUPPO DELL’ECONOMIA CIRCOLARE TRA INNOVAZIONE E RICERCA

Introducono:
Elisabetta Confalonieri, Direttore Generale D.G. Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione, Regione Lombardia
Serena Mazzoli – Stefano Mazza, Docenti Alta Scuola per l’ambiente (ASA), Università Cattolica Sacro Cuore
Davide Chiaroni, Responsabile Scientifico Osservatorio Circular Economy, Politecnico di Milano

Casi studio
• Giuseppe Cima, Presidente, Amedeo Valeri, Amministratore delegato, Cartiera dell’Adda
• Stefano Saviola, Consigliere delegato, Gruppo Saviola
• Irene Pellucchi, Strategic Development and Innovation Specialist, ERION

Conclude: Giorgio Zampetti, Direttore generale Legambiente

Ore 14:15 – 17,00 DIFFERENZIARE MEGLIO PER RICICLARE DI PIU’ L’ATTUAZIONE DEL PRGR – programma regionale gestione rifiuti

Introducono:
Paola Zerbinati, Struttura Rifiuti e Tutela Ambientale, D.G. Ambiente e Clima Regione Lombardia
Il Programma Regionale di Gestione Rifiuti e le sue prime azioni attuative
Elisabetta Scotto Di Marco, Responsabile Osservatorio ORSO, Arpa Lombardia
Il quadro dei dati emergenti da ORSO e il ruolo dei Comuni
Giorgio Ghiringhelli, Amministratore Unico, ARS ambiente Srl

Ore 15:15 Tavola rotonda. Lombardia unica regione senza Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) rifiuti: una scelta ancora sostenibile?

Fabio Binelli, Coordinatore Dipartimento Servizi Pubblici Locali, Ambiente, Politiche Agricole e Green Economy, ANCI Lombardia
Luca Piatto – Responsabile Area Rapporti con il Territorio, CONAI
Raffaella Quitadamo, Direttrice settore Rifiuti e Bonifiche Area Ambiente e Tutela del Territorio, Città Metropolitana Milanese
Barbara Meggetto, Presidente Legambiente Lombardia

ore 16,00 – 17,00 Premiazione COMUNI RIFIUTI FREE

Andrea Causo, Direttore Legambiente Lombardia
Michele Giavini, Socio Ars ambiente Srl
Sergio Padovani, Direttore settore attività produttive e controlli, Arpa Lombardia

SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO

Archiviato in:Eventi Contrassegnato con: cascina triulza, ecoforum, economia circolare, innovazione, riciclo, rifiuti, riuso, sostenibilità

Siccità: scorte idriche ai minimi storici, mancano 2 miliardi di metri cubi d’acqua

20 Marzo 2023 by Legambiente Lombardia

Occorre ridurre i fabbisogni estivi e le colture più idroesigenti, a partire dal mais. La falda, grande trascurata: le acque invernali in canali e marcite e quelle primaverili di prati e risaie sono una risorsa da non sottovalutare

In occasione dell’equinozio di primavera, che anticipa la prossima stagione irrigua, Legambiente Lombardia ha analizzato la situazione delle scorte idriche da cui dipende il rifornimento di canali e campi coltivati della regione, utilizzando i dati di ARPA e dei gestori dei laghi lombardi. La situazione del 2023 non è diversa, anzi semmai peggiore, di quella di un anno fa: la neve in montagna è meno di un terzo di quella attesa, ed in quantità perfino inferiore a quella presente 12 mesi fa. Anche per gli invasi idroelettrici la situazione non è affatto rosea, mentre tra i grandi laghi si fa notare il Garda che, a differenza dello scorso anno, non dispone di volumi di riserva ed il suo livello è anzi al minimo storico ormai da mesi. A peggiorare i pronostici, c’è la situazione dei ghiacciai che hanno subito un duro colpo nell’estate scorsa: in prospettiva, occorrerà fare i conti anche con la riduzione degli apporti di acque estive di fusione glaciale.

«Il cambiamento climatico ha allungato di un mese la durata della stagione estiva – commenta Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia – tra anticipo del disgelo, aumento dell’evaporazione per il caldo e riduzione delle masse glaciali, la siccità ci costringe a rivedere gli ordinamenti agricoli regionali: è sempre più evidente la difficoltà ad irrigare le colture estive, il mais in particolare, mentre dovremmo rivalutare, per l’alimentazione del bestiame, colture alternative, a partire da quelle di erbai, prati stabili e marcite, irrigate nella stagione fredda e in primavera».

Le premesse, dunque, ci sono tutte per una nuova stagione agraria in cui fare i conti con la scarsità idrica: nel 2022 le piogge cadute sono state il 36% in meno della media, un ‘buco’ d’acqua che per la Lombardia vale ben 10 miliardi di metri cubi, ma anche nei primi due mesi del 2023 il bilancio è negativo, sono venuti a mancare altri 2 miliardi di metri cubi di acqua sotto forma di pioggia e di neve. Un dato che si riflette nelle scorte idriche, che sono ai minimi della storia delle misurazioni di ARPA, su valori perfino minori rispetto alla situazione fotografata un anno fa: in tutto, considerando sia la copertura nevosa che le acque di invasi idroelettrici e grandi regolazioni lacustri, abbiamo 1,4 miliardi di mc di acqua ‘accantonata’ nella fascia alpina e prealpina, 2,2 miliardi in meno rispetto al volume medio misurato in questo periodo dell’anno. Unica nota di timida speranza è quella relativa alla situazione del Lago Maggiore, che può fare affidamento su una scorta idrica maggiore rispetto a quella dell’anno scorso, che dovrebbe consentire di allagare gran parte delle risaie alimentate dalle acque prelevate dall’emissario. Ma il prosieguo della stagione resterà incerto, alla luce della carenza di scorte nella vasta porzione montana del bacino.

«Gli effetti di questa nuova annata di siccità, sull’agricoltura e sugli ecosistemi fluviali, possono essere fortemente attenuati solo attuando misure di adattamento climatico, che riducano i fabbisogni estivi e favoriscano la ritenzione di acque, nei bacini e nei suoli agricoli, in tutte le altre stagioni – prosegue Di Simine – la pianura lombarda deve poter funzionare come una spugna, in grado di assorbire grandi quantità di acqua e di rilasciarle all’occorrenza. Ma per questo dobbiamo smettere di cementificare il territorio e tornare ad occuparci delle acque sotterranee, che non si vedono ma da cui dipendiamo per la gran parte dei nostri bisogni».

SCARICA IL DOSSIER ACQUA E AGRICOLTURA

L’associazione ambientalista paventa il rischio che, anziché perseguire l’adattamento al nuovo contesto climatico, si inseguano modelli finalizzati a mantenere quelle colture che promettono di aumentare la produttività, ma a costo di aumentare la vulnerabilità della falda acquifera, in termini sia di quantità che di qualità. La falda, infatti, è la più grande tra le scorte idriche di cui beneficia la nostra regione, e da essa dipendono anche gli usi civili e industriali delle acque. Ma deve continuare ad essere alimentata per poter garantire i propri indispensabili servizi. Purtroppo, quello della falda acquifera è un argomento che fatica a trovare lo spazio che merita, quando si parla di scorte idriche quasi mai tra queste si considera l’acquifero sotterraneo, su cui non vengono forniti dati utili a conoscere e gestire le situazioni di carenza.

«Da sempre le forme tradizionali di agricoltura hanno governato il delicato equilibrio della falda, utilizzandone le acque per l’irrigazione, ad esempio attraverso i fontanili, ma anche preoccupandosi di restituirle attraverso l’irrigazione a scorrimento, le risaie e i prati allagati – ricorda Lorenzo Baio, responsabile settore Acqua di Legambiente Lombardia –. Oggi vediamo i canali tenuti in asciutta per l’intero inverno, quando invece sarebbe possibile riversarvi una parte delle acque che, diversamente, raggiungono troppo rapidamente il mare, mentre per le risaie si fa sempre più ricorso a tecniche di coltivazione in asciutta e le marcite sarebbero già scomparse dal paesaggio agricolo, non fosse stato per le attività e i progetti di sostegno attivati nei parchi regionali per mantenere viva quella che oggi si scopre essere sempre di più una infrastruttura agricola fondamentale per l’equilibrio della falda».

Nei parchi regionali dell’Adda, Agricolo Sud Milano, e soprattutto del Ticino sono in corso da anni progetti per la conservazione di questi particolari prati allagati con tecniche adatte alla produzione di fieno invernale. Il progetto Aretè, in corso nei parchi del Ticino Piemontese e Lombardo con il sostegno di Fondazione Cariplo, si sta ad esempio occupando non solo di affiancare gli agricoltori nella conduzione delle marcite, ma anche di quantificare i servizi che questo agroecosistema produce, per il rifornimento della falda e il mantenimento della biodiversità nelle aree agricole.

La discussione sulle misure da attuare per affrontare la siccità difficilmente fa i conti con la complessità del ciclo dell’acqua nel sistema della pianura irrigua: quelli che altrove possono apparire sprechi d’acqua, come l’irrigazione a scorrimento, le risaie allagate e la circolazione invernale nei canali, sono invece, a certe condizioni, modalità per rallentare il deflusso delle acque verso il mare, mantenendo imbevuti i terreni e assicurando la restituzione di acqua in falda. Ma oltre a questi fondamentali accorgimenti, molte sono le azioni che possono permettere di migliorare la ‘resilienza’ del sistema irriguo, il più esposto agli effetti della siccità: dalla gestione coordinata dei bacini di monte, inclusa la ‘diplomazia dell’acqua’ nei rapporti con i territori elvetici del bacino del Po, all’estensione del riutilizzo irriguo delle acque di scarico, al miglioramento dei suoli e dei paesaggi agricoli per limitarvi le perdite d’acqua dovute a evaporazione o infiltrazione profonda, alla pianificazione e riduzione degli emungimenti da pozzo, al ripristino della permeabilità dei suoli urbani, con il ricorso ai sistemi di drenaggio sostenibile, che alimentano le falde, anziché aumentare il rischio idrogeologico.

Archiviato in:Dossier Contrassegnato con: acqua, agricoltura, irrigazione, riserve idriche, siccità

Presentazione del libro le sfumature del verde

16 Marzo 2023 by Legambiente Lombardia

Arca Milano, 24 marzo dalle 18.30

SCOPRI IL PROGRAMMA COMPLETO

Archiviato in:Eventi Contrassegnato con: Abbiategrasso, Ambiente, Arca Milano, Barona, Chiesa Rossa, comunità, festival, Fondazione CAP, Gruppo CAP, incontri, Milano, San Cristoforo, sostenibilità, Stadera, Teatro Menotti, workshop

Il futuro della Lombardia non sia il consumo di suolo: il comitato per la brughiera risponde al viceministro Bignami

16 Marzo 2023 by Legambiente Lombardia

No all’ampliamento dell’aeroporto, serve un modello diverso di sviluppo

Ph. Marco Tessaro

«In una Regione come la Lombardia lo sviluppo non può coincidere sempre e solo con nuovo consumo di suolo». È la risposta della coalizione nata per difendere la brughiera di Malpensa dall’espansione dell’aeroporto a quanto di recente dichiarato sulla stampa dal viceministro alle infrastrutture e ai trasporti Galeazzo Bignami.

Per il rappresentante del Governo, infatti, il precedente Piano nazionale aeroporti (Pna) – redatto su indicazione dell’ex-ministro Enrico Giovannini – non valorizzava in modo sufficiente le aree cargo, necessarie per un vero rafforzamento del trasporto aereo in Italia. Bignami ritiene quindi – come anticipato in più occasioni dal ministro Matteo Salvini e, pochi mesi fa, anche dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni – che l’ampliamento di Malpensa sia urgente e strategico.

«Si tratta di una visione miope  – spiegano le associazioni – La Lombardia è la regione con il più alto consumo di suolo in Italia, come emerso dall’ultimo rapporto Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, l’Ispra. Non solo: secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, la Pianura Padana è anche l’area con il livello di particolato più alto d’Europa. Serve un cambio di paradigma: continuare a cementificare – incentivando peraltro un mezzo di trasporto inquinante come l’aereo – è una mossa perdente».

«Governo e Regione – sottolineano associazioni e comitati – mancano su questi temi di una visione a lungo termine. L’espansione incontrollata degli aeroporti finirà infatti per avere un impatto negativo su salute ed economia: qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua ne risentiranno, mentre verranno indeboliti i servizi ecosistemici normalmente garantiti da ecosistemi sani».

«Come se non bastasse, la capacità delle aree verdi di sostenere la biodiversità, assorbire CO2 e contrastare il cambiamento climatico ne uscirà indebolita. Il caso di Malpensa è emblematico: qui l’espansione dell’aeroporto non si tradurrebbe solo in nuova cementificazione, ma intaccherebbe anche un habitat di grande valore. Questa zona presenta infatti caratteristiche uniche, che la rendono differente dalle brughiere tipiche del Nord europa».

Per questo la coalizione ha lanciato una petizione su Change.org, già firmata da oltre 8500 persone, chiedendo più tutele per la biodiversità, l’inclusione della brughiera tra le aree della Rete Natura 2000 e una revisione del Masterplan 2035 dell’aeroporto. La raccolta firme è stata rilanciata lo scorso 25 febbraio, in occasione del convegno La brughiera di Malpensa e Lonate Pozzolo – Un tesoro da custodire, a cui hanno preso parte ospiti internazionali dal mondo della ricerca e dell’ambientalismo e presenziato più di 250 persone. A questo punto la battaglia, secondo la coalizione, è anche culturale: «Nessuna compensazione ambientale o ritorno economico può giustificare la distruzione di un habitat rarissimo a livello non solo italiano, ma europeo – concludono i rappresentanti delle associazioni -, soprattutto quando esistono soluzioni alternative che non consumano altro territorio del Parco del Ticino. La brughiera, con le sue fioriture e i suoi colori, contribuisce al benessere dei cittadini e ospita specie in via d’estinzione, di interesse comunitario. È questa la ricchezza che dovremmo preoccuparci di lasciare alle nuove generazioni».

FIRMA LA PETIZIONE


Comunicato a firma di: Lipu, Fai, Wwf, Italia Nostra Lombardia, Legambiente Lombardia, Life Drylands, Centro Italiano Studi Ornitologici, Ecoistituto della Valle del Ticino, Coordinamento Salviamo il Ticino, Viva via Gaggio.

Archiviato in:Comunicati Stampa Contrassegnato con: aeroporto Malpensa, area cargo, Biodiversità, brughiera, consumo di suolo, FAI, farfalle, LIPU, masterplan Malpensa, specie protette, wwf

Cli.C Bergamo! Un corso per tecnici comunali e professionisti nell’ambito della progettazione urbana per contrastare i cambiamenti climatici

14 Marzo 2023 by Legambiente Lombardia

Cli.C. Bergamo

Corso di formazione gratuito

STRATEGIE PROGETTUALI PER IL CAMBIAMENTO CLIMATICO DELL’AREA VASTA DELLA CITTÀ DI BERGAMO

rivolto ad amministratori, tecnici comunali e liberi professionisti

SALA FERRUCCIO GALMOZZI

VIA TORQUATO TASSO 4, BERGAMO orario dalle 9.30 alle 13.30

ISCRIVITI QUI

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Corso di formazione sull’outdoor education per educatori ambientali

9 Marzo 2023 by Legambiente Lombardia

15-16 aprile a Primalpe di Canzo

Che cosa? 2 giorni di formazione in presenza per approfondire il tema dell’outdoor education  e le modalità per utilizzarla in attività di educazione ambientale.

Come aula: il meraviglioso bosco di Primalpe.

Quando? 15 – 16 aprile 2023

Arrivo su a Prim’Alpe: tra le 9.00 e le 11.00
Inizio attività: 11.00 del 15 aprile
Fine attività: 13.00 del 16 aprile (poi si pranza insieme)

Dove? Presso il Centro di Educazione Ambientale Legambiente Primalpe a Canzo.

A chi è rivolto? A tutte le persone (educatori, insegnanti e aspiranti tali) che sono interessate ad approfondire e ad accostarsi alla tematica dell’educazione in Natura – Outdoor Education e di come utilizzarla in attività di educazione ambientale.

Che cosa faremo? Durante il weekend approfondiremo il tema dell’educazione in Natura – Outdoor Education, sperimenteremo metodologie e pratiche innovative per fare educazione ambientale e progetteremo attività che potremo poi realizzare nei nostri territori,.

Un’esperienza formativa per imparare ad affrontare l’Outdoor Education come un processo di apprendimento libero e spontaneo, che parte dall’esplorazione e dalla libera scoperta dell’ambiente. Il pensiero filosofico e pedagogico è quello di John Dewey e del suo principio del “Learning by Doing”, cioè “imparare facendo”. La natura dona libertà, accetta i tempi di tutti e ci invita al rispetto.

Quante cose si possono fare e scoprire nel bosco? Possiamo toccare, guardare, conoscere con l’olfatto e l’udito! L’outdoor education si pone nella direzione di portarci a riscoprire il valore del tempo e della lentezza con uno sguardo sereno e non giudicante. Si entra in contatto con la natura, ci si sofferma, si osserva, si sperimenta spontaneamente e così facendo si esprime il proprio potenziale e si apprende.

Verrà rilasciato un attestato di partecipazione per il Registro degli Educatori Ambientali di Legambiente Scuola Formazione. Le ore riconosciute saranno 11.

Legambiente Scuola e Formazione è un’ associazione professionale riconosciuta con decreto del 31/7/2002 come soggetto qualificato per la formazione del personale docente sulla base del parere espresso dal Comitato Tecnico Nazionale con D.M. 177/2000, art.3 – c.5, Direttiva n.90/2003 (protocollo confermato secondo la direttiva 170/2016).

Contributo per la partecipazione:

  • 35 euro con tessera di Legambiente
  • 70 euro senza tessera di Legambiente

La quota comprende: formazione, pernottamento della notte tra il 15 e il 16 aprile, pranzo e cena del 15 aprile, colazione e pranzo del 16 aprile. Il pagamento potrà avvenire tramite bonifico. Le indicazioni verranno mandate una volta effettuata l’iscrizione. Termine iscrizioni: 31 marzo

ISCRIVITI COMPILANDO QUESTO FORM

COME RAGGIUNGERCI

Per dubbi o curiosità scrivere a scuola.formazione@legambientelombardia.it

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