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Incontro sulla criminalità ambientale in Lombardia

9 Marzo 2023 by Legambiente Lombardia

Verso la XXVIII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, appuntamento in Cascina Nascosta venerdì 17 alle 18

Sotto quali forme e in che modo si profila la criminalità ambientale in Lombardia? Si parlerà di tutte le sfaccettature dei reati ambientali nella nostra regione venerdì 17 alle 18 a Milano in Cascina Nascosta. Un dibattito sulle aggressioni delle organizzazioni mafiose e dei colletti bianchi all’ambiente e all’economia green.

In occasione della XXVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in Ricordo delle Vittime Innocenti delle Mafie che si celebra il 21 marzo. Ospiti Avv. Ilaria Ramoni, esperta di contrasto al crimine organizzato; Thomas Aureliani, ricercatore dell’Università di Milano; Avv. Sergio Cannavò, responsabile del Centro di Azione Giuridica di Legambiente; modera il giornalista di LaPresse Francesco Floris.

Archiviato in:Eventi Contrassegnato con: Cascina Nascosta, criminalità ambientale, ecomafie, mafia, reati ambientali

Nevediversa 2023

7 Marzo 2023 by Legambiente Lombardia

In Lombardia 24 impianti di risalita dismessi, 5 temporaneamente chiusi. Progetti impattanti e situazioni di degrado e abbandono minacciano paesaggi ed ecosistemi già compromessi dal cambiamento climatico

Il cambiamento climatico sta avendo un forte impatto sulle destinazioni turistiche invernali a bassa e media quota. La durata del manto nevoso nell’anno si è accorciata e le temperature medie innalzate, con una prospettiva al 2050 di 3 gradi in più. Nell’inverno 2022-2023 l’aumento più elevato delle temperature medie è stato misurato nei comuni di Aprica e Teglio, entrambi in provincia di Sondrio: ben 3,9 gradi.

Questo quadro spinge le località sciistiche all’utilizzo dei cannoni sparaneve, con costi stimati per l’innevamento di un km di pista che possono raggiungere anche i 45.000 euro a stagione, consumi notevoli di energia e di acqua, perché con un metro cubo d’acqua si producono circa due metri cubi di neve artificiale. Non ultimo ha un impatto ambientale: nei luoghi ad innevamento meccanico è stato riscontrato un ritardo dell’inizio dell’attività vegetativa fino a 20-25 giorni rispetto alla media, a causa della maggior permanenza al suolo delle lenti di neve artificiale, più compatta e pesante di quella naturale.

È quanto emerge dalla pubblicazione del dossier Nevediversa 2023, che illustra le condizioni di impianti da sci dismessi o abbandonati e analizza gli ingenti costi ambientali ed economici per sostentare il comparto sciistico con innevamento artificiale laddove gli effetti del cambiamento climatico sono tangibili nell’assenza di precipitazioni nevose.

«In una regione che conta il 41% della superficie montuosa, i lombardi hanno riscoperto la montagna e gli sport alpini puntando su un turismo lento e rispettoso che, se valorizzato da politiche mirate, può diventare un fattore competitivo per il territorio, soprattutto alla luce della crisi che il comparto sciistico sta vivendo, promuovendo i paesaggi, le risorse culturali, naturalistiche, gastronomiche che rendono inimitabile ogni località alpina – sottolinea Lorenzo Baio, vicedirettore e responsabile settore acqua di Legambiente Lombardia – Lo scenario di inverni sempre più secchi e l’innalzamento delle temperature rendono necessario ripensare il turismo invernale e valorizzare realtà che già da tempo promuovono alternative al costoso e impattante business dello sci da discesa, ponendo un freno all’uso smodato dell’innevamento artificiale e dei bacini e dicendo stop alla proliferazione di impianti all’interno delle aree protette e dei siti Natura 2000».

La mancanza di neve, la contrazione della stagione invernale, i costi sempre più alti per il mantenimento e il rinnovamento delle infrastrutture e la conseguente difficoltà nell’ammortizzare gli investimenti hanno nel tempo causato la chiusura di molti comprensori sciistici, contribuendo ad accentuare il trend di spopolamento delle aree montane. In Lombardia sono 23 gli impianti che risultano dismessi, per assenza cronica di neve, fallimenti, crisi economica, fine “vita tecnica” delle strutture poi non rinnovate e 5 temporaneamente chiusi, ma dal futuro incerto. Queste installazioni spesso lasciano sul territorio ruderi delle stazioni di partenza e arrivo, piloni in cemento armato abbandonati, cavi in acciaio non rimossi, come nel caso per esempio dello skilift sul Monte Poieto, nel Comune di Selvino – Aviatico (BG), dismesso addirittura negli anni ’60, la seggiovia sul Monte Arera nel Comune di Oltre Il Colle – Zambia Alta (BG) chiuso dal 2003, lo skilift sul Monte San Primo nel Comune di Bellagio (CO) fermo dal 2013, la funivia sui Monti Greggio e Sighignola nel Comune di Alta Valle Intelvi (CO) dismesso dal 2007, lo skilift sul Monte Tesoro nel Comune di Carenno (LC), lo skilift sull’Alpe Paglio nel Comune di Casargo (LC), la teleferica in località Entova – Scerscen nel Comune di Chiesa Valmalenco (SO) ferma dagli anni ‘90, gli edifici del villaggio turistico Alpiaz di Montecampione (BS) e il complesso Le Baite Al Plan che versano in stato di degrado da oltre un decennio o l’ex Albergo degli sciatori a Moggio (LC) un eco-mostro costruito nel 1975 e dal 2019 in vendita.
E poi ci sono impianti sottoposti ad “accanimento terapeutico”, come il caso di Caspoggio (SO) tra i 1100 e i 2000 metri di altitudine, chiuso dal 2013 per l’insostenibilità dei costi per l’innevamento artificiale a fronte degli esigui ricavi e a dicembre 2022 interessato dall’approvazione da parte di Regione Lombardia della proposta di valorizzazione della Ski Area Valmalenco, con 680 mila euro proprio per la sostituzione dell’impianto a fune di Caspoggio Sant’Antonio.

Capitolo Olimpiadi Milano-Cortina 2026. A tre anni dall’evento rimangono ancora forti dubbi sulle collocazioni di molte delle strutture e aumenta il rischio che, per rispettare i tempi la realizzazione di tali impianti e infrastrutture, si porteranno avanti “procedure accelerate”, sacrificando così le necessarie valutazioni sugli impatti ambientali e sanitari. Inoltre, con il decreto-legge “Aiuti bis” il Governo Meloni ha stanziato ulteriori 400 milioni di euro rispetto alle spese già previste, segnale che conferma come da Giochi invernali “low-cost” come si era promesso si è passati a Giochi invernali sempre più costosi, che attingono da risorse pubbliche. «Si stima quindi il superamento della soglia dei 4 miliardi complessivi entro l’inizio della manifestazione, per la costruzione di opere dalla dubbia utilità per il rilancio di alcune località montane più piccole, lasciando un’eredità di cattedrali nel deserto» aggiunge Lorenzo Baio.

LEGGI IL DOSSIER COMPLETO

Il dossier Nevediversa ha anche il compito di raccontare storie di riconversione e buone pratiche di un turismo soft e più sostenibile. Tra le iniziative segnalate spiccano lo smantellamento della seggiovia biposto Scanapà a Castione della Presolana (BG) e i Piani di Artavaggio, Moggio (LC), dove nel 2007 l’amministrazione comunale acquistò la proprietà degli impianti abbandonati negli anni 2000 per mancanza di neve, riattivò la funivia, ma fece smantellare i vecchi impianti in quota. Da allora sono aumentati gli sciatori con le pelli di foca e i ciaspolatori in inverno, i camminatori e i mountain biker d’estate.

Su una proposta diversificata e resiliente di approccio all’ambiente montano lavora anche il progetto europeo “Beyond Snow”, co-finanziato dall’Unione Europea tramite il programma Interreg Alpine Space, di cui Legambiente Lombardia è uno dei partner territoriali. Il progetto mira a coinvolgere le comunità locali in un modello turistico alternativo, pronto ad affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici e capace di aiutare le località turistiche montane a superare la propria dipendenza dalla neve e che possa generare benessere economico e sociale e che sia anche rispettoso dell’ambiente e delle caratteristiche del delicato territorio montano.

È, però, fondamentale stimolare un cambiamento di stile del turismo invernale anche nei fruitori che provengono dalle città. Questo è l’obiettivo della campagna Nevediversa di Legambiente, che ogni anno organizza appuntamenti come ciaspolate, passeggiate e incontri per promuovere un turismo lento e sostenibile che, se valorizzato da politiche mirate, può diventare un fattore competitivo per il territorio. Venerdì 10 marzo a Lecco presentazione del libro “Inverno liquido” alle 20.45 nella sala Don Ticozzi in via Ongania 4, promossa dal CAI in collaborazione con Legambiente e WWF. Domenica 12 marzo ai Piani di Artavaggio una passeggiata promossa dai circoli di Legambiente Lario Orientale e Lecco, con ritrovo alle ore 10.50 a Moggio e pranzo in rifugio.

 

Archiviato in:Dossier Contrassegnato con: degrado, impianti da sci, montagna, neve, turismo invernale

Con il progetto WASQ alla scoperta delle piante aromatiche

6 Marzo 2023 by Legambiente Lombardia

Arca Milano, 13 marzo dalle 18

WASQ, acronimo di Workshop, Ambiente, Spettacolo e Quartiere, è un vero e proprio festival diffuso sul territorio e nel tempo, che ha l’obiettivo di valorizzare e promuovere i quartieri Barona, Abbiategrasso, Stadera, Chiesa Rossa e San Cristoforo, portando e riportando le persone a vivere e ad animare queste zone della città. Il progetto intende fare in modo che le persone, cittadini, milanesi e tutti coloro che vivono la città, possano incontrarsi, confrontarsi, condividere idee, riflessioni e cultura sui temi dell’acqua, dell’ambiente e degli stili di vita sostenibili. Il progetto di Fondazione CAP in partnership con Arca Milano, Teatro Menotti, Legambiente Lombardia e Super, il festival delle periferie, con il supporto di Fondazione Comunità Milano e il sostegno di Gruppo CAP gode del patrocinio del Municipio 6 della città di Milano.

Tutte le iniziative saranno a partecipazione libera e ingresso gratuito e si svolgeranno da febbraio a dicembre 2023.

SCOPRI IL PROGRAMMA COMPLETO


Corso di orticoltura di base tenuto da Legambiente Lombardia

1° lezione giovedì 2 marzo ore 18.00 – 19.30

L’orto sul balcone si può fare! Anche spazi piccoli e ombreggiati possono regalare raccolti e sapori inaspettati.L’importante è conoscere i principi base dell’orticoltura e scegliere l’ortaggio giusto al posto giusto! Impareremo a valorizzare la plastica di scarto per realizzare semenzai domestici!

Materiali consigliati: guanti personali e un contenitore di plastica da recupero (es. vasetto yogurt, contenitore trasparente verdure, ecc….)

2° lezione lunedì  13 marzo ore 18.00 -19.30

Il mondo delle aromatiche. Impariamo a riconoscerle dagli specifici aromi anche a occhi chiusi… Coltivarle in piena terra o sul balcone? Quanto innaffiare? Che tipo di substrato va usato? Quali sono le malattie e i parassiti in città? Come ottenere raccolti abbondanti di basilico e prezzemolo da conservare per tutto l’inverno?

Il corso è gratuito, ma aperto a un massimo di 18 persone.
Per informazioni aggiuntive: Jacopo Bertin – jacopo.bertin@legambientelombardia.it

Archiviato in:Eventi, Progetti Contrassegnato con: Abbiategrasso, Ambiente, Arca Milano, Barona, Chiesa Rossa, comunità, festival, Fondazione CAP, Gruppo CAP, incontri, Milano, San Cristoforo, sostenibilità, Stadera, Teatro Menotti, workshop

La brughiera del Gaggio entri nella Rete Natura 2000: la richiesta di associazioni e comitati

1 Marzo 2023 by Legambiente Lombardia

Un habitat troppo raro e prezioso perché venga distrutto dalle attività umane: servono maggiori tutele per assicurargli un futuro

La brughiera di Malpensa deve entrare nella Rete Natura 2000, la grande rete delle aree protette europee nata per difendere la biodiversità. È questa la richiesta emersa dal convegno di sabato 25 febbraio, “La brughiera di Malpensa e Lonate Pozzolo – Un tesoro da custodire”, organizzato all’Auditorium A. Paccagnini di Castano Primo da Italia Nostra Lombardia, Legambiente Lombardia, Lipu, Life Drylands, Centro Italiano Studi Ornitologici (CISO), Ecoistituto della Valle del Ticino, Coordinamento Salviamo il Ticino.

Proprio in questi giorni, i rappresentanti delle associazioni hanno inviato una richiesta formale alla Regione Lombardia, perché venga istituito un Sito di importanza Comunitaria (Sic) e Zona di protezione speciale (Zps) “Brughiere di Malpensa e Lonate”, al fine di offrire una maggiore protezione all’area inserendola nella rete Natura 2000 all’interno del territorio del Parco Lombardo della Valle del Ticino. Intanto, attendono l’esito del parere della Commissione Via del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sul Masterplan di Malpensa e continuano a diffondere la relativa petizione online, già firmata da oltre 8mila persone.

FIRMA LA PETIZIONE PER SALVARE LA BRUGHIERA

L’evento del 25 è iniziato con i saluti del sindaco di Castano Primo Giuseppe Pignatiello – che insieme ai sindaci di Nosate, Robecchetto con Induno, Turbigo e Vanzaghello chiede da tempo la tutela della brughiera – della presidente del Parco lombardo della Valle del Ticino Cristina Chiappa e di Luca Pasi dell’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore. I relatori hanno raccontato agli oltre 250 partecipanti le caratteristiche che rendono unica questa brughiera, oggi minacciata dall’espansione dell’aeroporto di Malpensa. Si tratta infatti di un tipo di habitat estremamente raro in Italia, con una vegetazione peculiare. Passeggiando immersi nel viola dei fiori del brugo si possono osservare composizioni floristiche – ossia combinazioni di piante – diverse da quelle tipiche delle brughiere dell’Europa centrale e settentrionale, incontrando anche animali rari o a rischio di estinzione.

«Quando sono presenti specie particolari – ha spiegato Giuseppe Bogliani, zoologo e presidente del Ciso – le autorità locali devono necessariamente muoversi per proteggere al meglio l’area. L’Italia si è impegnata in questo senso ratificando la direttiva Habitat del 1992». A sostegno di questa affermazione, Bogliani ha citato diversi animali che popolano la brughiera: la falena dell’edera, specie prioritaria della Direttiva Habitat; il cervo volante, legato alla presenza di querce; l’invernina, che qui è rappresentata nella sua popolazione meridionale in assoluto più abbondante; la ninfa delle brughiere, tra le cinque farfalle più minacciate d’Europa. La brughiera è anche frequentata dalla martora, dal falco pecchiaiolo e dal succiacapre, del quale i partecipanti hanno anche potuto ascoltare il tipico richiamo.

«La rete Natura 2000 è una rete di aree protette che va oltre i confini nazionali, la più grande al mondo – ha ricordato poi Giorgia Gaibani, responsabile Difesa del territorio e Natura 2000 della Lipu – e nasce per la conservazione di habitat e specie che sono in pericolo, rari, endemici o che costituiscono esempi rilevanti della biodiversità europea. Tutte caratteristiche attribuibili alla brughiera di Malpensa».

Gli altri relatori intervenuti al convegno hanno condiviso le tesi esposte e sottolineato l’importanza di tutelare l’area, da Silvia Assini dell’Università di Pavia al direttore di Butterfly Conservation Europe Sam Ellis, dal direttore di BirdLife Europa Ariel Brunner fino a Valentina Parco e Francesca Trotti del Parco del Ticino. Per questi motivi di tutela della biodiversità, tante associazioni e comitati locali stanno dicendo no al Masterplan che prevede l’espansione dell’area Cargo dell’aeroporto e danneggerebbe in modo irrimediabile ben 44 ettari di brughiera: «Pare incredibile che si voglia costruire proprio in quest’area: nessuna misura di compensazione ambientale può ripagare la perdita di un habitat del genere – dichiara il Comitato organizzatore dell’evento – e dei servizi ecosistemici che fornisce. Far entrare la brughiera all’interno della rete Natura 2000 e gestire al meglio questa zona garantirebbe la sopravvivenza della biodiversità locale e contribuirebbe agli obiettivi 2030 previsti a livello comunitario, con un impatto positivo anche sulla qualità della vita degli abitanti della zona».

RIVEDI LA DIRETTA DELL’EVENTO

Archiviato in:Comunicati Stampa Contrassegnato con: aeroporto Malpensa, area cargo, Biodiversità, brughiera, FAI, farfalle, LIPU, masterplan Malpensa, specie protette, wwf

Gli appuntamenti di Nevediversa 2023

28 Febbraio 2023 by Legambiente Lombardia

In una regione che conta il 41% della superficie montuosa, i lombardi hanno riscoperto la montagna e gli sport alpini puntando su un turismo lento e rispettoso che, se sostenuto da politiche mirate, può diventare un fattore competitivo per il territorio, soprattutto alla luce della crisi che il comparto sciistico sta vivendo anche a causa delle precipitazioni nevose sempre più scarse, valorizzando i paesaggi, le risorse culturali, naturalistiche, gastronomiche che rendono inimitabile ogni località alpina.

È un quadro certamente da tenere in considerazione quando si parla dello stato dell’arte del turismo invernale, nel quale si inserisce la campagna Nevediversa 2023 di Legambiente, che annualmente ha l’obiettivo di illustrare le condizioni di impianti da sci dismessi o abbandonati e analizzare gli ingenti costi ambientali ed economici per sostentare il comparto sciistico con innevamento artificiale, laddove gli effetti del cambiamento climatico sono tangibili nell’assenza di precipitazioni nevose.

Lo fa anche attraverso appuntamenti ed eventi territoriali come:

Sabato 4 e domenica 5 marzo il circolo milanese Zanna Bianca invita ad una trasferta fuori regione per una ciaspolata in Val Formazza.

Venerdì 10 marzo a Lecco presentazione del libro “Inverno liquido” promossa dal Cai in collaborazione con Legambiente e WWF. Appuntamento alle 20.45 nella sala Don Ticozzi in via Ongania 4

Domenica 12 marzo Piani di Artavaggio: passeggiata promossa dai circoli di Legambiente Lario Orientale e Lecco.
Programma: ore 10.50 Ritrovo a Moggio. Da Lecco si consiglia l’autobus (10.10).
Passeggiata facile, informazioni, letture e riflessioni Pranzo presso uno dei rifugi. Rientro dopo il pranzo.
Per informazioni e prenotazioni: lario.lombardia@legambiente.org

Archiviato in:Eventi

Il giardino condiviso di Greco Bing rinasce

25 Febbraio 2023 by Legambiente Lombardia

Firmato il patto di collaborazione con il Municipio 2 di Milano

Sono passati 4 anni dai primi lavori di pulizia e ripristino realizzati dai volontari del quartiere Greco, che hanno trasformato un’area abbandonata in fregio al naviglio Martesana, nascosta e marginale, in un esperimento ambientale e sociale importante per il quartiere. Un lavoro collaborativo nato su spinta dell’amministrazione comunale grazie al “Bando Periferie” e al Bilancio Partecipativo e portato avanti da un’ampia comunità.

Nel 2020  in piena pandemia, è stato siglato il primo patto di collaborazione con l’assessorato alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data del Comune di Milano. È proseguito, con alcune battute d’arresto, il progetto realizzativo di Bilancio Partecipativo 2016 che finalmente a breve prevedrà la riorganizzazione di tutta l’area e la nascita di nuovi spazi e funzioni. La nascita del Borgo Intergenerazionale di Greco e la sua nuova piazza, animata da tanti e nuovi cittadini. Nel mentre le persone hanno imparato a conoscere e frequentare lo spazio del Giardino BING finora completamente aperto.

Infine, oggi viene siglato il secondo Patto di Collaborazione con il Municipio 2. Un’ulteriore tappa di un lungo lavoro nato dalla collaborazione fra Legambiente Milano, la cooperativa sociale ABCittà, l’associazione Ferrante Aporti Sammartini, la ditta Borgo Cascina Conti e la Social street Greco Positiva.

“Siamo molto contenti di sederci al tavolo con il Municipio 2 per intraprendere assieme questo percorso di rinnovamento e gestione del Giardino BING” – dichiarano gli enti firmatari del patto – l’impegno di tutti è quello di creare uno spazio di qualità, ricco di iniziative e con regole di utilizzo per i volontari e per gli ospiti chiare ed efficaci al fine di fare comprendere a tutti l’importanza di prendersi cura e di tutelare la bellezza e l’importanza di questo spazio”

Archiviato in:Comunicati Stampa

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