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La classifica #CleanCities sulla mobilità sostenibile nelle città europee: Milano in affanno, 20a su 36 posizioni

24 Febbraio 2022 by Legambiente Lombardia

Un rapporto internazionale della CleanCities Campaign ha analizzato lo stato della mobilità urbana e la qualità dell’aria in 36 grandi città europee: l’obiettivo emissioni zero per la mobilità urbana entro il 2030 è ancora un miraggio

Milano, 24 febbraio 2022 – Alcune città europee hanno reagito alla pandemia da Covid-19 ripensando bruscamente la mobilità urbana e accelerando la transizione ecologica. In Italia, invece, (quasi) solo passi indietro. Lo racconta il rapporto pubblicato oggi da Legambiente, partner italiano della CleanCities Campaign, “Pan-European City Rating and Ranking on Urban Mobility for Liveable Cities” che ha analizzato 36 città in 16 Paesi europei, classificandole sulla base della mobilità urbana e della qualità dell’aria. Tra le variabili considerate: lo spazio urbano dedicato a pedonalità e ciclabilità; i livelli di sicurezza per pedoni e ciclisti sulle strade urbane; i livelli di congestione del traffico urbano; l’accessibilità ed economicità del trasporto pubblico locale; l’infrastruttura per la ricarica dei veicoli elettrici; le politiche di riduzione del traffico, dei veicoli inquinanti e l’offerta di servizi di mobilità in condivisione. Milano è ventesima su trentasei posizioni con voto “C” e un punteggio di 51 su 100, un massimo che non è stato raggiunto da nessuna città esaminata. Per Milano pesano soprattutto lo spazio pedonale insufficiente e la scarsa qualità dell’aria; bene le politiche come AreaB e C, ancora criticità da sicurezza stradale e accessibilità al trasporto collettivo.  “Milano è un’eccellenza italiana in fatto di mobilità, ma su scala europea non ha colto appieno l’occasione Covid per tagliare drasticamente i ponti a una mobilità ancora troppo centrata su un uso indiscriminato dell’automobile privata,” afferma Federico Del Prete, responsabile mobilità e spazio pubblico di Legambiente Lombardia. “Troppe automobili non inquinano soltanto l’aria, ma anche lo spazio e il tempo: consumo di suolo, inaccessibilità, inefficienza, pericolo, emergenza clima e sedentarietà saranno ancora per molto gli ostacoli al benessere e alla ripresa dei milanesi, e non ci faranno certo risalire questa classifica europea, che indica anche l’attrattività di una città. Il Piano Aria Clima, approvato anche grazie alla incredibile estensione ai diesel Euro5 del dispositivo Move-in, ha obiettivi troppo lontani e non è vincolante, mentre in appena cinquantacinque giorni di questo 2022 siamo già pericolosamente vicini al limite consentito per il PM10 (36 giorni su 50 di superamento della attuale soglia di 50 mcg/m3).” La crisi climatica impone scelte radicali. Secondo CleanCities Campaign, azzerare le emissioni della mobilità urbana entro il 2030 sarà essenziale per tenerci sulla strada degli obiettivi sul clima di Parigi: -55% CO2 entro il 2030 e neutralità climatica a metà secolo.Quasi tre europei su quattro vivono nelle città, dove si concentra anche la maggior parte delle attività economiche e dei consumi. La transizione energetica ed ecologica, quindi, passa necessariamente per le aree urbane. A partire da come ci muoviamo. Il settore dei trasporti, infatti, contribuisce a un quarto delle emissioni di gas serra in Italia e in Europa, ed è l’unico ad aver registrato un aumento delle emissioni dal 1990. Ma una mobilità non sostenibile significa anche congestione urbana e inquinamento dell’aria. Delle trenta città con la peggiore qualità dell’aria in Europa, dieci sono italiane. E infatti il nostro Paese è oggetto di molteplici procedure d’infrazione europee per l’assenza di politiche adeguate in materia.  
 
CleanCities Campaign è una coalizione europea di ONG, associazioni ambientaliste, think-tank, movimenti di base e organizzazioni della società civile che ha come obiettivo una mobilità urbana a zero emissioni entro il 2030. La campagna sostiene la mobilità attiva, condivisa ed elettrica per un futuro urbano più vivibile e sostenibile, inclusa la graduale eliminazione dei veicoli con motore a combustione interna dalle città.

Archiviato in:Campagne, Comunicati Stampa Contrassegnato con: inquinamento aria, Milano, polveri sottili, Smog

A scuola di agricoltura e sostenibilità: il progetto Gerla 2.0 porta gli studenti di Rho alla scoperta della produzione locale e della biodiversità

23 Febbraio 2022 by Legambiente Lombardia

Laboratori, attività di orticoltura, attività educative e gite nella natura per imparare pratiche di consumo attento alla qualità delle materie prime e alla tutela dell’ambiente

Agricoltura sostenibile, produzione locale, inclusione sociale. Sono le parole chiave del progetto “Gerla 2.0” che ha l’obiettivo duplice di promuovere il contatto con la terra e la cura nei confronti della natura e l’accompagnamento al lavoro di persone con disabilità o in condizione di vulnerabilità e marginalità sociale, grazie ad un percorso formativo volto all’avvio di tirocini e inserimenti lavorativi stabili e duraturi nel settore dell’agricoltura sociale. Cofinanziato da Fondazione Cariplo, sostenuto dai Comuni di Rho e Pregnana Milanese, con capofila l’associazione Passi e Crinali e la collaborazione di Legambiente Lombardia, le cooperative sociali Cooperho, Arca di Noè e Koinè e l’azienda speciale consortile Sercop, “Gerla 2.0” ha coinvolto dal suo avvio gli studenti di  43 classi di Rho grazie alla creazione di “aree sperimentali” dove sono stati attivati laboratori di coltura per le classi e le famiglie e avviati percorsi formativi per la diffusione di pratiche di consumo attento alla qualità delle materie prime e alla tutela dell’ambiente, con lo scopo di rendere i cittadini più consapevoli del valore dei cicli naturali, della filiera corta nella produzione alimentare e della necessità di sostenere la produzione locale per dare attenzione al territorio. 

«Credo molto in questo progetto. Gli obiettivi sono molteplici, ma oggi voglio porre l’attenzione sulle attività scolastiche. Attraverso questi laboratori i bambini possono sperimentare, fare concretamente, possono pensare, curare e costruire, produrre qualcosa che è il frutto del loro pensiero e della loro azione. Conoscere la natura e viverla – afferma Paolo Bianchi Assessore alla scuola, disabilità e Politiche sociali del Comune di Rho – Non solo. Siccome l’attività di laboratorio non è di tipo individuale, ma collettivo, ogni bambino sarà chiamato e guidato nella relazione e nella condivisione con l’altro. Nel laboratorio si usano strumenti e materiali di cui avere cura e da condividere con il gruppo. Il laboratorio a scuola, quindi, non è solo un luogo di apprendimento, ma anche di relazioni, di crescita emotiva e sociale. Per questo è così importante».

In particolare, la scuola Materna di via Meda a Rho è stata protagonista di un programma di scoperta della biodiversità: api, bombi, vespe, calabroni, insetti impollinatori importantissimi per l’ecosistema. Agli incontri in classe con giochi e attività educative, seguirà a giugno una gita presso il Giardino Condiviso “La Chiocciola” in cui i bambini potranno visitare l’apiario, osservare la natura e fare direttamente esperienza di coltivazione dell’orto con il supporto del capofila di progetto Passi e Crinali. Le classi della Scuola Primaria sono invece state coinvolte in laboratori artistici con elementi naturali e di riciclo e in gite all’aria aperta per cimentarsi con piccoli lavori agricoli e di tutela ambientale, visite in apiario e attività con gli asini. Alle classi della scuola secondaria di primo grado sono proposte attività sperimentali per raccogliere e analizzare i dati dellecentraline smart dotate di sensori gestibili da remoto tramite app, in grado di monitorare i livelli di umidità delle piante e di raccogliere dati atmosferici quali velocità del vento, temperatura, precipitazioni, al fine di ottimizzare le colture, diminuire l’uso di acqua e di trattamenti fitosanitari. Inoltre, sono in fase di avvio le collaborazioni con l’Istituto Cannizzaro per una serie di percorsi legati alla robotica per la gestione dell’apiario e con l’Istituto Mattei per l’implementazione divulgativa e turistica dei siti del progetto.

Legambiente Lombardia e il circolo Legambiente di Rho hanno promosso incontri in classe con la scuola Primaria di via Tevere su biodiversità, ecosistemi, circolarità delle azioni e impatto ambientale e proposto attività pratiche di semine in vasetti. Con l’arrivo della bella stagione le classi saranno accompagnate in una passeggiata per scoprire il territorio dalla scuola fino al parco dei Fontanili, dove saranno messe a dimora le piantine precedentemente interrate in vaso. I bambini della Scuola dell’Infanzia sono stati coinvolti in giochi ed esplorazioni nei giardini della scuola seguiti da attività di semina in cassoni e di riciclo di materiali. 

«Il lavoro con le scuole è per Gerla l’investimento in cittadini e cittadine di domani più consapevoli, attenti e attivi nella tutela del territorio e dei suoi bisogni ambientali e sociali, proprio come le attività di agricoltura sociale e di inserimento lavorativo di persone fragili e svantaggiate che stiamo svolgendo vogliono esserlo nel presente» ha spiegato Michele Giussani dell’Associazione Passi e Crinali.

«Il gioco e le attività di laboratorio che hanno coinvolto i bambini sono stati occasione per conoscere in modo divertente il mondo degli insetti, l’importanza della biodiversità e sensibilizzarli alla cura dell’ambiente» ha sottolineato Anna Glisenti, Maestra Scuola dell’Infanzia “Filippo Meda” di Rho.

Archiviato in:Comunicati Stampa Contrassegnato con: agricoltura sostenibile, Biodiversità, EDUCAZIONE AMBIENTALE, laboratorio, scuola

Smog: a Milano già bruciati i 35 giorni annui di superamento dei limiti delle polveri sottili ammessi dalla norma europea

20 Febbraio 2022 by Legambiente Lombardia

Il 2022 si annuncia anno nero per l’inquinamento se non verranno attivate subito misure efficaci per ridurre le emissioni che sono la causa dell’accumulo di inquinanti nell’aria invernale

A 50 giorni dall’inizio dell’anno Milano ha già visto andare in fumo il “bonus” dei 35 giorni di superamento dei livelli massimi di polveri sottili concessi annualmente dalla normativa europea. Vale a dire che per il 70% delle giornate la gran parte dei lombardi ha respirato aria avvelenata. Un dato allarmante per la salute dei cittadini, sempre più esposti al rischio di sviluppare patologie ai danni dell’apparato cardio-respiratorio. 

«Non saranno certo i venti previsti dalla giornata di lunedì a salvare la situazione, ormai drammaticamente cronica, potranno solamente portare una tregua in un trend che è destinato a peggiorare – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Fino a che nelle città lombarde continueranno a circolare anche i diesel più inquinanti e i controlli antismog saranno pressoché inesistenti, da questa condizione non ne usciremo. Il 2022 si prospetta l’anno nero per l’inquinamento dell’aria, se non verranno attivate subito misure efficaci per ridurre le emissioni che sono la causa dell’accumulo di inquinanti nell’aria invernale. Mentre la Regione latita, ci aspettiamo almeno un atteggiamento ben più coraggioso da una città come Milano che, invece, per non affrontare polemiche ed emendamenti sul Piano Aria e Clima, concede la circolazione ai diesel più vecchi se dotati della scatola nera MoVe-in».

PM10, conc. media al 19/2/2022
 mg/m3
MILANO56,5
MONZA54,9
CREMONA52,9
MANTOVA51,2
COMO50,8
BRESCIA50,5
PAVIA45,1
LODI44,9
BERGAMO42,3
VARESE38,4
SONDRIO35,3
LECCO33,4
gg di superamento, al 19/2/2022
 Giorni
MILANO35
MONZA28
BRESCIA25
MANTOVA26
CREMONA25
COMO22
PAVIA20
LODI18
BERGAMO16
LECCO10
VARESE9
SONDRIO8

Archiviato in:Comunicati Stampa Contrassegnato con: inquinamento aria, Milano, polveri sottili, Smog

Gerla 2.0 promuove esperienze in natura

16 Febbraio 2022 by Legambiente Lombardia

Rho, 26 Febbraio 2022 Casetta nel Parco.

Le esperienze basate sulla natura promuovono l’immaginazione, la capacità di risolvere i problemi, la fiducia in sé e l’empatia. Entrare in relazione con il mondo dona loro un senso di luogo, un legame con il posto.
Vieni a scoprire come sperimentare insieme pratiche osservative, progettuali e documentative!

SCOPRI DI PIU’ SUL PROGETTO GERLA

Dove e quando
Sabato 26 Febbraio alle 10 Casetta nel Parco, a Rho, in fondo a via San Martino.

Info
Evento gratuito aperto al pubblico. Necessaria l’iscrizione compilando il FORM

Archiviato in:Eventi Contrassegnato con: Biodiversità, capitale naturale, esperienze in natura, Gerla 2.0, Rho

Gambero di fiume: 2021 un’annata speciale

14 Febbraio 2022 by Legambiente Lombardia

Il progetto LifeGestire2020 ci porta alla scoperta del gambero di fiume e del suo reinserimento in Lombardia.

A Prim’Alpe (Canzo – CO) è attivo un centro di riproduzione #ERSAF del #gambero di fiume autoctono (Austropotamobius pallipes) #ERSAF con due vasche all’aperto, operative tutto l’anno, utilizzate per la riproduzione e l’allevamento dei giovani gamberi destinati alla reintroduzione o ripopolamento nei corsi d’acqua laddove siano scomparsi o la popolazione sia scarsa.Legambiente si occupa del controllo delle vasche oltre che della gestione del Centro di Educazione Ambientale di Prim’Alpe e dell’organizzazione di attività didattiche e divulgative.

Il gambero di fiume è una specie protetta perchè a rischio di estinzione, infatti è iscritto nella lista rossa dell’International Union for Conservation of Nature and Natural Resources oltre che essere presente negli allegati II e V della Direttiva Habitat 92/43/CEE, che è quella che istituisce la Rete europea Natura 2000. Le varie minacce a cui è sottoposto (inquinamento, distruzione degli habitat, specie alloctone) richiedono interventi concreti per la sua salvaguardia e il centro di riproduzione è uno di questi. Il centro infatti fa parte del progetto #LIFEGestire2020 per la conservazione della biodiversità in Lombardia, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma LIFE+. 

L’allevamento all’aperto consente di ricreare condizioni semi-naturali adatte per lo svolgimento del ciclo biologico del gambero e l’ambiente protetto delle vasche protegge i piccoli da predazioni aumentando notevolmente il successo riproduttivo.

Il bilancio del 2021 sulla riuscita riproduttiva è stato fatto lo scorso settembre quando sono stati recuperati dalle vasche 976 giovani, di cui 507 femmine e 469 maschi, nati da 46 femmine. Un numero di giovani notevole in quanto nelle annate precedenti si arrivava a circa 600 gamberi. Naturalmente per arrivare a tale risultato ci vuole un passaggio fondamentale: la riproduzione.

Come avviene la riproduzione?

L’accoppiamento si compie tra ottobre e novembre quando la temperatura dell’acqua cala a 12-13 °C e le ore di luce diminuiscono (fotoperiodo). Ciò provoca meccanismi che aumentano la mobilità alla ricerca del partner riconosciuto tramite chemiorecettori tattili.

I gamberi maschi, non producendo spermatozoi mobili, li raccolgono nelle spermatofore che, durante l’accoppiamento, vengono poste sull’addome ventrale della femmina tramite dei pleopodi che sono appendici modificate (gonopodi). Infatti, dopo il corteggiamento, il maschio afferra la femmina con le chele e la ribalta sul dorso per deporvi le spermatofore. In seguito la femmina emette le uova dagli ovari posizionati sull’addome e così avviene la fecondazione.

Entrambi i sessi sono poligami, le femmine si accoppiano con altri maschi e loro depositano le proprie spermatofore anche su femmine già fecondate cercando di rimuovere (fino al 77%) quelle presenti da un accoppiamento precedente. Questo comportamento “libertino” migliora la sopravvivenza e il numero delle uova fecondate grazie all’apporto spermatico di più maschi. Il numero delle uova varia da 30 a 100, aderiscono tra loro e al ventre materno grazie a dei sottili filamenti elastici e la femmina le protegge fino al momento della schiusa che avviene tra maggio e giugno.

I piccoli dalle dimensioni di 7-8 mm sono di aspetto simile ad un gambero in miniatura e durante i primi tre o quattro giorni di vita rimangono attaccati al ventre della madre con le minuscole chele. Al settimo – ottavo giorno dalla nascita fanno la prima muta, ovvero la sostituzione dell’esoscheletro con un altro più grande per poi cominciare una vita indipendente (ricordiamo che i gamberi sono crostacei invertebrati rivestiti da un esoscheletro che deve essere sostituito periodicamente, specialmente in fase di crescita). I piccoli rimangono comunque nei pressi della madre che li richiama in caso di pericolo con feromoni di allarme ma l’alimentazione è fin da subito autonoma.

Nei gamberi adulti la dieta è onnivora, ma i giovani propendono per la zoofagia (larve acquatiche di insetti, molluschi, anellidi ecc). Al momento opportuno i giovani gamberi vengono separati dagli adulti per evitare fenomeni di cannibalismo e rimangono nelle vasche fino a settembre, mese in cui troveranno la libertà nei siti ritenuti idonei a seguito di studi condotti da ERSAF.

Alla scoperta dei gamberi di fiume: visite guidate

La Riserva Naturale del Sasso Malascarpa (CO), in collaborazione con Legambiente, ha aderito al progetto LIFE IP GESTIRE 2020 (AZ.E9) organizzando visite guidate al centro di riproduzione, accogliendo gruppi autonomi che desiderano visitare le vasche e proponendo laboratori gratuiti rivolti alle scuole di ogni ordine e grado.

Info e contatto: legambiente.primalpe@gmail.com

I partner di progetto

Gli altri enti gestori di aree protette che, grazie al contributo di ERSAF, collaborano al progetto LIFE IP GESTIRE 2020 (AZ.E9) sono:

Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano (BS) www.cm.parcoaltogarda.bs.it
Parco Regionale di Montevecchia e Valle delCurone (LC) www.parcocurone.it
Parco Regionale dell’Adamello (BS) www.parcoadamello.it
Riserva Naturale Oasi WWF Valpredina (BG) www.oasivalpredina.it
Comunità Montana Valli del Verbano (VA) www.vallidelverbano.va.it
Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi (SO) www.parcorobievalt.com
Parco Regionale dei Colli di Bergamo (BG) www.parcocollibergamo.it
Parco Regionale Campo dei Fiori (VA) www.parcocampodeifiori.it
Parco Regionale Spina Verde (CO) www.parcospinaverde.it
Parco Regionale del Monte Barro (LC) www.parcobarro.lombardia.it
Riserva Naturale Sorgente Funtani (BS) www.sorgentefuntani.eu

Archiviato in:Le nostre strutture, Progetti Contrassegnato con: Biodiversità, gambero di fiumeme, Primalpe

A tutto gas, ma nella direzione sbagliata. Contro le bufale fossili e nucleari

13 Febbraio 2022 by Legambiente Lombardia

A Cassano D’Adda, Milano, Lodi, Mantova e Brescia i luoghi al centro delle manifestazioni no gas organizzate da Legambiente e da associazioni e comitati lombardi.

Inizia oggi la campagna “A tutto gas. Ma nella direzione sbagliata. Contro le bufale fossili e nucleari”.

Eventi ed iniziative sono in programma in tutta Italia per ribadire che non possiamo perdere altro tempo davanti ad un cambiamento climatico che continua la sua inarrestabile corsa e con il rischio di superare il limite di 1,5°C in breve tempo. Continuando con le attuali politiche globali si avrà un aumento delle temperature fino a circa 2,7°C, di molto oltre gli obiettivi fissati negli Accordi di Parigi con conseguenze imprevedibili.

Per questo, anche in Lombardia, presidi e flash mob simbolici stanno avendo luogo a Cassano D’Adda, Milano, Lodi, Mantova, Lodi e Brescia organizzati da Legambiente, Friday For Future, comitati e associazioni locali per dire basta all’insensata corsa a nuove centrali a gas.

Il Ministero della Transizione Ecologica, secondo le notizie apparse sulla stampa, sta valutando interventi legati a circa 50 centrali a gas fossile per 20.000 MW di nuova potenza distribuita, parte di un piano da 30 miliardi di euro fatto di più di 115 interventi infrastrutturali del gas fossile. Cinque di queste centrali saranno collocate in Lombardia, precisamente a Cassano D’Adda, Castellanza, Tavazzano, Bertonico e Turano Lodigiano, e Ostiglia una tra quelle già autorizzate.

“Il gas fossile viene descritto come l’unica opzione praticabile per affrontare il cambiamento climatico, quando in realtà è una risorsa altamente climalterante la cui dipendenza la stiamo pagando a caro prezzo nelle nostre bollette – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Autorizzare nuove centrali a gas in Lombardia quando è risaputo che il funzionamento è soggetto alle oscillazioni del mercato più ai picchi di richiesta, sembra davvero una presa in giro. Serve invece andare spediti verso le rinnovabili, dal fotovoltaico solare e termico all’agrivoltaico, passando dalle comunità energetiche per rendere la nostra regione meno dipendente dalle fonti fossili”.

Al livello nazionale, ciò che i firmatari del manifesto chiedono al Governo Draghi di esprimere in sede UE e in particolare nel Parlamento Europeo una netta contrarietà all’introduzione di gas e nucleare tra le fonti verdi, di definire immediatamente un piano di uscita dal gas fossile e che gli investimenti previsti in questo settore, comprensivi di Capacity Market e che ci costeranno almeno 30 miliardi di euro, vengano direzionati sull’unica vera soluzione: le fonti rinnovabili. È inoltre importante che si proceda al più presto alla semplificazione della normativa per rendere possibile ogni anno l’installazione in Italia di oltre 8 GW di nuova potenza da fonti rinnovabili; che regioni e amministrazioni comunali sviluppino politiche finalizzate a favorire la realizzazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili, a cominciare dalle aree SIN in cui ad oggi si verificano spesso impedimenti legati ad esempio all’assenza di analisi di rischio. Inoltre è importante che si adottino strumenti e azioni, come quelli delle comunità energetiche, efficientamento dell’edilizia popolare, risparmio energetico, mobilità sostenibile e riassetto e rinaturalizzazione del territorio.

Nella lotta alla crisi climatica, l’Italia deve fare ancora molto a partire dall’aggiornamento del Piano Nazionale integrato Energia e Clima entro 3 mesi, in linea con le indicazioni della comunità scientifica per evitare l’innalzamento della temperatura globale di più di 1.5°C rispetto al periodo preindustriale, e di costruire un piano per una reale transizione ecologica da qui al 2050 definendo chiaramente tappe, obiettivi, strumenti e mezzi e considerando, da subito, il gas fossile come fonte energetica residuale, stabilendo l’obiettivo di uscita definitiva al 2040 e escludendo false soluzioni come il CCS e il nucleare, già bocciato dagli italiani con due referendum, e nuove autorizzazioni per estrazioni, stoccaggio, gasdotti e centrali legati al gas.

Infine le 44 realtà che hanno sottoscritto il Manifesto chiedono al Governo di sviluppare un piano che preveda entro il 2025 l’eliminazione e la rimodulazione dei sussidi fonti fossili, come il Capacity Market, mantenendo gli incentivi alle energie rinnovabili e chiedendo contributi di solidarietà alle grandi imprese energetiche che oggi ricavano crescenti utili, con l’intento di contrastare il caro bollette. E di esprimere in sede UE e in particolare nel Parlamento Europeo una netta contrarietà all’introduzione di gas e nucleare tra le fonti verdi.

Guarda qui il manifesto con le richieste al Governo e la lista delle iniziative regione per regione.

Il Manifesto “A tutto gas, ma nella direzione sbagliata. Contro le bufale fossili e nucleari” è stato sottoscritto da:

 A Sud; Assemblea Ecologista; Associazione agricoltori Antica Rufrae Presenzano; Associazione ambientalista Eugenio Rosmann; Associazione Comitato di Rione “ENEL” Monfalcone; Assotziu Consumadoris Sardigna; AIACeNA Associazione Interprovinciale Apicoltori Casertani e Napoletani;  Benkadì APS; Città Futura; Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”; Comitato Milanese Acquapubblica; Comitato SOLE Civitavecchia; Comitato Stop Veleni Augusta-Priolo-Melilli-Siracusa; Rete dei Comitati Territoriali Siciliani; Disarmisti Esigenti; Earth Day Italia; Ecolobby; Ecomapuche;  EkoŠtandrež; Extinction Rebellion Palermo; Fridays For Future; Forum Ambientalista AdV;  Greenpeace Italia; ISDE Italia – Sezione Sardegna e Lazio; Il Paese che Vorrei; Laudato Sì, alleanza per il clima, la cura della terra, la giustizia sociale; Legambiente; Mamme per la Salute e l’Ambiente ODV di Venafro; Movimento aretuseo per il lavoro la sicurezza e le bonifiche; AmbientiAMOciaSIRACUSA; No al Fossile Civitavecchia; NOplanetB APS; Osservatorio sulla Transizione Ecologica – PNRR; Rete degli Studenti; Rete dei Comitati Territoriali Italiani; Rete della Conoscenza (Unione degli Studenti e Link); Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia Romagna; Rete per la rinascita dell’Area Enel della Spezia, Si Rinnovabili No Nucleare (Oltre il Nucleare); Rete delle Mamme da Nord a Sud; Unione degli Universitari; UP – Su la testa!; WILPF Italia; WWF.

Archiviato in:Comunicati Stampa Contrassegnato con: agrivoltaico, Energia rinnovabile, fotovoltaico

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