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Ci siamo rotti i polmoni

13 Dicembre 2021 by Legambiente Lombardia

Flash mob di Legambiente per chiedere misure più efficaci per ridurre l’inquinamento dell’aria nelle città

“Anche per andare a scuola ci vogliono i superpoteri”, lo slogan proposto da attivisti e studenti

GUARDA IL VIDEO

Legambiente: “Il 2022 sarà l’anno della nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria. Parametri più allineati a quelli dell’OMS e maggior benessere per i cittadini. Città e Regione sono pronti?”

Milano, 13 dicembre 2021 – Stamattina Legambiente Lombardia e un gruppo di genitori dell’ICS Ciresola di Viale Brianza di Milano hanno realizzato un flash mob per ribadire la necessità di mettere in pratica politiche ambientali più severe per contrastare la scarsa qualità dell’aria. 

[Leggi di più…] infoCi siamo rotti i polmoni

Archiviato in:Comunicati Stampa Contrassegnato con: dossier, ecosistema urbano, performance ambientali, sostenibilità

Comuni Ricicloni 2023

29 Marzo 2023 by Legambiente Lombardia

308 comuni virtuosi, 25 nuovi entrati in classifica, il 20% dei comuni lombardi, mentre sono 372 i comuni che non raggiungono il 65% di differenziata. Premiati nell’ambito dell’Ecoforum Lombardia a Cascina Triulza

Sono 308 i comuni virtuosi che entrano nella classifica Comuni Rifiuti Free per avere un residuo secco non riciclabile inferiore a 75kg abitante anno. Si tratta di percentuali in linea con gli anni precedenti: il 20,5% dei comuni lombardi, pari al 17% dei cittadini. Nella graduatoria, per la prima volta anche 25 comuni, un dato importante come segnale di attenzione verso la prevenzione dei rifiuti. È il quadro che emerge dalla 29^ edizione del dossier Comuni Rifiuti Free – Comuni Ricicloni, il rapporto di Legambiente Lombardia su elaborazione di ARS Ambiente dei dati 2021 forniti da Arpa Lombardia attraverso il sistema O.R.S.O. presentato oggi in occasione dell’Ecoforum Economia Circolare.

Tab. 1 Comuni Rifiuti Free per provincia

Un dossier, quello di Comuni Ricicloni, che ormai da 29 anni monitora le performance delle amministrazioni lombarde nella gestione dei rifiuti. Un elenco che, ancorché mettere in competizione i comuni, invita gli enti pubblici e le aziende di gestione, a promuovere e migliorare la raccolta differenziata nei territori con obiettivi sfidanti: raggiungere almeno il 65% di raccolta differenziata, aumentare la qualità delle frazioni raccolte, introdurre la raccolta dell’organico in tutti i comuni e, infine, monitorare l’effettivo recupero di materia.

«Continuare su questa strada è necessario per abbassare ulteriormente la quantità di rifiuti, elevare la qualità delle frazioni differenziate e avviare un processo di economia circolare – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Come Legambiente non possiamo che esprimere il nostro ringraziamento alle cittadine e ai cittadini, alle amministrazioni comunali e alle aziende, che tenacemente hanno contribuito ad una corretta gestione dei rifiuti nella nostra regione. Rimane però un lavoro importante da continuare, per assolvere agli obiettivi del PRGR, per implementare il riuso e misurare l’effettivo riciclo. Un dovere verso l’ambiente, ma anche una via ambiziosa per la trasformazione delle imprese in senso sostenibile e circolare».

Purtroppo, nessuna delle grandi città riesce ad entrare in classifica Rifiuti Free, sebbene i capoluoghi raggiungano quasi tutti, e alcuni addirittura superino abbondantemente, il 65% di raccolta differenziata. Tra questi, solo Mantova riesce ad avvicinarsi con 85,5Kg ab/anno (sui 75kg richiesti) e una percentuale di raccolta differenziata all’83,3%.

Tab. 2 Performance dei Comuni capoluogo

Milano con il 62,5%, pur rimanendo sotto la soglia indicata, è l’unica tra le grandi città italiane con una performance di gestione che trova uguali solo in alcune capitali europee. Chiudono la classifica la città di Pavia che si ferma al 60,5% e quella di Sondrio al 55%. Percentuali queste ultime che trascinano anche le intere province. Pavia, infatti, con 138 comuni su 186, il 74% del totale, e Sondrio, con 63 su 77, l’82% dei comuni, rimangono al di sotto dello standard richiesto dal decreto legislativo 152/2006 che indicava il raggiungimento della soglia del 65% di raccolta differenziata entro il 2012 per tutti. Ma sono 372 i comuni che in tutta la Lombardia non raggiungono tale soglia, dei quali 27 sono regrediti rispetto all’anno precedente. Tra i peggiori anche alcuni grandi comuni come Cinisello Balsamo, Vigevano e San Giuliano Milanese, oltre alle già citate città di Milano, Pavia e Sondrio. Dando uno sguardo alle province, sono 61 su 148 i comuni con i dati più negativi nel comasco, 46 su 243 nel bergamasco, 15 su 84 nel lecchese, 22 su 205 nel bresciano, 17 su 133 nel milanese, 5 su 136 nel varesotto, 3 su 113 nel cremasco, 2 su 60 nel lodigiano. Risultano virtuose, da questo punto di vista, solo le province di Mantova e Monza Brianza.

Tab. 3 Comuni sotto la soglia del 65% di raccolta differenziata

Anche per la frazione organica, obbligatoria per tutti i comuni a partire da gennaio 2022, l’obiettivo non è ancora stato raggiunto. Sono infatti oltre 400 i comuni che raccolgono parzialmente, o addirittura per nulla, l’umido nel loro territorio. Anche in questo caso, si tratta di uno degli obiettivi del PRGR, programma regionale di gestione dei rifiuti, che indica come impegno “la raccolta della FORSU implementata in tutti i Comuni, raggiungendo almeno 60 kg per abitante all’anno, da misurare come somma tra raccolta differenziata e compostaggio domestico o di comunità”. Ma non solo, scopo del piano è anche estendere il modello di raccolta porta a porta al 100% dei comuni lombardi.

LEGGI IL DOSSIER COMUNI RICICLONI

I Comuni Rifiuti Free sono stati premiati dal direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti, dal direttore di Legambiente Lombardia Andrea Causo e dal direttore settore attività produttive e controlli di Arpa Lombardia Sergio Padovani, nell’ambito della sesta edizione di Ecoforum Rifiuti Lombardia, tenutasi oggi al MIND in Cascina Triulza. L’evento organizzato da Legambiente Lombardia, con il patrocinio di Regione Lombardia, Comune di Milano e ANCI Lombardia e con la collaborazione di ARPA Lombardia e il supporto di A2A e Silea e la partnership di Gruppo Mauro Saviola, Saint-Gobain e Cartiera dell’Adda è l’annuale appuntamento che si prefigge di promuovere progetti multidisciplinari con i diversi stakeholder nazionali e internazionali, mettendo in relazione diverse realtà tra istituzioni, imprese, università, istituti di ricerca per farle dialogare e dare una spinta ai processi di innovazione in corso, spesso isolati e disaggregati.

«Ecoforum è diventato un appuntamento importante di incontro e confronto tra aziende, enti pubblici e imprese sociali sull’economia circolare. Ogni anno mettiamo in rete esempi d’innovazione industriale nella gestione sostenibile dei rifiuti, nel riuso e nel riciclaggio – sottolinea Andrea Causo, direttore di Legambiente Lombardia –. La sfida della transizione ecologica nella nostra regione è legata non solo alla capacità dei comuni e delle aziende di gestire al meglio i rifiuti, ma anche alla possibilità di incentivare impianti in grado di recuperare e riutilizzare in maniera sempre più efficiente i materiali».

Diverse aziende ospiti al forum, infatti, si collocano nel campo dell’innovazione, sia per la produzione sia per il recupero di materia.

GUARDA LA DIRETTA DELL’EVENTO

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Ecoforum 2023

20 Marzo 2023 by Legambiente Lombardia

A Cascina Triulza mercoledì 29 marzo 9-17: economia circolare in Lombardia tra innovazione, sviluppo e sostenibilità

Cascina Triulza ospita Mercoledì 29 Marzo dalle 9 alle 17 Ecoforum Lombardia 2023.
Si parla dello scenario presente e futuro dell’economia circolare in Lombardia, tra innovazione, sviluppo e sostenibilità. Aziende, stakeholder, istituzioni ed enti del terzo settore insieme per una giornata di confronto, networking e condivisione di buone pratiche.

ISCRIVITI QUI

PROGRAMMA

I CANTIERI DELL’ECONOMIA CIRCOLARE IN LOMBARDIA: INNOVAZIONE, SVILUPPO E SOSTENIBILITA’

Modera: Francesco Loiacono – Direttore de La Nuova Ecologia
9:00 – 9:15 Accoglienza
9:15 – 9:30 Saluti istituzionali
Barbara Meggetto, Presidente Legambiente Lombardia
Chiari Pennasi, Direttrice Fondazione Triulza
Emiliana Brognoli, Assessora Innovazione e Smat City, Comune di Rho

9:30 – 12:45 Panel tematici

LE NUOVE FRONTIERE DELL’ECONOMIA CIRCOLARE: L’IMPIANTISTICA DEL FUTURO

Introducono:
Giorgio Gallina, Dirigente Struttura Rifiuti e Tutela Ambientale, D.G. Ambiente e Clima Regione Lombardia
Sara Grassi, Responsabile area Ambiente e Sostenibilità, ANCE Lombardia
Pasquale Campanile, Innovation Manager, RETEX GREEN

Casi studio
• Francesca Anelli, Responsabile Formazione Tecnica, Saint-Gobain Italia
• Pietro Antonio D’Alema, Direttore generale, Silea Spa
• Paolo Masserdotti, Coordinatore filiera Organico e Verde, A2A ambiente
• Davide Scaglione, Responsabile depurazione, Gruppo CAP

LO SVILUPPO DELL’ECONOMIA CIRCOLARE TRA INNOVAZIONE E RICERCA

Introducono:
Elisabetta Confalonieri, Direttore Generale D.G. Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione, Regione Lombardia
Serena Mazzoli – Stefano Mazza, Docenti Alta Scuola per l’ambiente (ASA), Università Cattolica Sacro Cuore
Davide Chiaroni, Responsabile Scientifico Osservatorio Circular Economy, Politecnico di Milano

Casi studio
• Stefano Scattini, Responsabile Qualità Ambiente Sicurezza del Gruppo Paper Board Alliance
• Stefano Saviola, Consigliere delegato, Gruppo Saviola
• Irene Pellucchi, Strategic Development and Innovation Specialist, ERION

Conclude: Giorgio Zampetti, Direttore generale Legambiente

14:15 – 15:15

DIFFERENZIARE MEGLIO PER RICICLARE DI PIU’ L’ATTUAZIONE DEL PRGR – programma regionale gestione rifiuti

Introducono:
Paola Zerbinati, Struttura Rifiuti e Tutela Ambientale, D.G. Ambiente e Clima Regione Lombardia
Il Programma Regionale di Gestione Rifiuti e le sue prime azioni attuative
Elisabetta Scotto Di Marco, Responsabile Osservatorio ORSO, Arpa Lombardia
Il quadro dei dati emergenti da ORSO e il ruolo dei Comuni
Giorgio Ghiringhelli, Amministratore Unico, ARS ambiente Srl

15:15 – 16:00

Tavola rotonda. Lombardia unica regione senza Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) rifiuti: una scelta ancora sostenibile?

Fabio Binelli, Coordinatore Dipartimento Servizi Pubblici Locali, Ambiente, Politiche Agricole e Green Economy, ANCI Lombardia
Luca Piatto, Responsabile Area Rapporti con il Territorio, CONAI
Raffaella Quitadamo, Direttrice settore Rifiuti e Bonifiche Area Ambiente e Tutela del Territorio, Città Metropolitana Milanese
Barbara Meggetto, Presidente Legambiente Lombardia

16:00 – 17:00

Premiazione COMUNI RIFIUTI FREE

Presenta: Silvia Valenti
Intervengono:
Andrea Causo, Direttore Legambiente Lombardia
Michele Giavini, Socio Ars ambiente Srl
Sergio Padovani, Direttore settore attività produttive e controlli, Arpa Lombardia

SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO

SEGUI LA DIRETTA STREAMING DELL’EVENTO

https://youtu.be/datLotvJWVc

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Siccità: scorte idriche ai minimi storici, mancano 2 miliardi di metri cubi d’acqua

20 Marzo 2023 by Legambiente Lombardia

Occorre ridurre i fabbisogni estivi e le colture più idroesigenti, a partire dal mais. La falda, grande trascurata: le acque invernali in canali e marcite e quelle primaverili di prati e risaie sono una risorsa da non sottovalutare

In occasione dell’equinozio di primavera, che anticipa la prossima stagione irrigua, Legambiente Lombardia ha analizzato la situazione delle scorte idriche da cui dipende il rifornimento di canali e campi coltivati della regione, utilizzando i dati di ARPA e dei gestori dei laghi lombardi. La situazione del 2023 non è diversa, anzi semmai peggiore, di quella di un anno fa: la neve in montagna è meno di un terzo di quella attesa, ed in quantità perfino inferiore a quella presente 12 mesi fa. Anche per gli invasi idroelettrici la situazione non è affatto rosea, mentre tra i grandi laghi si fa notare il Garda che, a differenza dello scorso anno, non dispone di volumi di riserva ed il suo livello è anzi al minimo storico ormai da mesi. A peggiorare i pronostici, c’è la situazione dei ghiacciai che hanno subito un duro colpo nell’estate scorsa: in prospettiva, occorrerà fare i conti anche con la riduzione degli apporti di acque estive di fusione glaciale.

«Il cambiamento climatico ha allungato di un mese la durata della stagione estiva – commenta Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia – tra anticipo del disgelo, aumento dell’evaporazione per il caldo e riduzione delle masse glaciali, la siccità ci costringe a rivedere gli ordinamenti agricoli regionali: è sempre più evidente la difficoltà ad irrigare le colture estive, il mais in particolare, mentre dovremmo rivalutare, per l’alimentazione del bestiame, colture alternative, a partire da quelle di erbai, prati stabili e marcite, irrigate nella stagione fredda e in primavera».

Le premesse, dunque, ci sono tutte per una nuova stagione agraria in cui fare i conti con la scarsità idrica: nel 2022 le piogge cadute sono state il 36% in meno della media, un ‘buco’ d’acqua che per la Lombardia vale ben 10 miliardi di metri cubi, ma anche nei primi due mesi del 2023 il bilancio è negativo, sono venuti a mancare altri 2 miliardi di metri cubi di acqua sotto forma di pioggia e di neve. Un dato che si riflette nelle scorte idriche, che sono ai minimi della storia delle misurazioni di ARPA, su valori perfino minori rispetto alla situazione fotografata un anno fa: in tutto, considerando sia la copertura nevosa che le acque di invasi idroelettrici e grandi regolazioni lacustri, abbiamo 1,4 miliardi di mc di acqua ‘accantonata’ nella fascia alpina e prealpina, 2,2 miliardi in meno rispetto al volume medio misurato in questo periodo dell’anno. Unica nota di timida speranza è quella relativa alla situazione del Lago Maggiore, che può fare affidamento su una scorta idrica maggiore rispetto a quella dell’anno scorso, che dovrebbe consentire di allagare gran parte delle risaie alimentate dalle acque prelevate dall’emissario. Ma il prosieguo della stagione resterà incerto, alla luce della carenza di scorte nella vasta porzione montana del bacino.

«Gli effetti di questa nuova annata di siccità, sull’agricoltura e sugli ecosistemi fluviali, possono essere fortemente attenuati solo attuando misure di adattamento climatico, che riducano i fabbisogni estivi e favoriscano la ritenzione di acque, nei bacini e nei suoli agricoli, in tutte le altre stagioni – prosegue Di Simine – la pianura lombarda deve poter funzionare come una spugna, in grado di assorbire grandi quantità di acqua e di rilasciarle all’occorrenza. Ma per questo dobbiamo smettere di cementificare il territorio e tornare ad occuparci delle acque sotterranee, che non si vedono ma da cui dipendiamo per la gran parte dei nostri bisogni».

SCARICA IL DOSSIER ACQUA E AGRICOLTURA

L’associazione ambientalista paventa il rischio che, anziché perseguire l’adattamento al nuovo contesto climatico, si inseguano modelli finalizzati a mantenere quelle colture che promettono di aumentare la produttività, ma a costo di aumentare la vulnerabilità della falda acquifera, in termini sia di quantità che di qualità. La falda, infatti, è la più grande tra le scorte idriche di cui beneficia la nostra regione, e da essa dipendono anche gli usi civili e industriali delle acque. Ma deve continuare ad essere alimentata per poter garantire i propri indispensabili servizi. Purtroppo, quello della falda acquifera è un argomento che fatica a trovare lo spazio che merita, quando si parla di scorte idriche quasi mai tra queste si considera l’acquifero sotterraneo, su cui non vengono forniti dati utili a conoscere e gestire le situazioni di carenza.

«Da sempre le forme tradizionali di agricoltura hanno governato il delicato equilibrio della falda, utilizzandone le acque per l’irrigazione, ad esempio attraverso i fontanili, ma anche preoccupandosi di restituirle attraverso l’irrigazione a scorrimento, le risaie e i prati allagati – ricorda Lorenzo Baio, responsabile settore Acqua di Legambiente Lombardia –. Oggi vediamo i canali tenuti in asciutta per l’intero inverno, quando invece sarebbe possibile riversarvi una parte delle acque che, diversamente, raggiungono troppo rapidamente il mare, mentre per le risaie si fa sempre più ricorso a tecniche di coltivazione in asciutta e le marcite sarebbero già scomparse dal paesaggio agricolo, non fosse stato per le attività e i progetti di sostegno attivati nei parchi regionali per mantenere viva quella che oggi si scopre essere sempre di più una infrastruttura agricola fondamentale per l’equilibrio della falda».

Nei parchi regionali dell’Adda, Agricolo Sud Milano, e soprattutto del Ticino sono in corso da anni progetti per la conservazione di questi particolari prati allagati con tecniche adatte alla produzione di fieno invernale. Il progetto Aretè, in corso nei parchi del Ticino Piemontese e Lombardo con il sostegno di Fondazione Cariplo, si sta ad esempio occupando non solo di affiancare gli agricoltori nella conduzione delle marcite, ma anche di quantificare i servizi che questo agroecosistema produce, per il rifornimento della falda e il mantenimento della biodiversità nelle aree agricole.

La discussione sulle misure da attuare per affrontare la siccità difficilmente fa i conti con la complessità del ciclo dell’acqua nel sistema della pianura irrigua: quelli che altrove possono apparire sprechi d’acqua, come l’irrigazione a scorrimento, le risaie allagate e la circolazione invernale nei canali, sono invece, a certe condizioni, modalità per rallentare il deflusso delle acque verso il mare, mantenendo imbevuti i terreni e assicurando la restituzione di acqua in falda. Ma oltre a questi fondamentali accorgimenti, molte sono le azioni che possono permettere di migliorare la ‘resilienza’ del sistema irriguo, il più esposto agli effetti della siccità: dalla gestione coordinata dei bacini di monte, inclusa la ‘diplomazia dell’acqua’ nei rapporti con i territori elvetici del bacino del Po, all’estensione del riutilizzo irriguo delle acque di scarico, al miglioramento dei suoli e dei paesaggi agricoli per limitarvi le perdite d’acqua dovute a evaporazione o infiltrazione profonda, alla pianificazione e riduzione degli emungimenti da pozzo, al ripristino della permeabilità dei suoli urbani, con il ricorso ai sistemi di drenaggio sostenibile, che alimentano le falde, anziché aumentare il rischio idrogeologico.

Archiviato in:Dossier Contrassegnato con: acqua, agricoltura, irrigazione, riserve idriche, siccità

Presentazione del libro le sfumature del verde

16 Marzo 2023 by Legambiente Lombardia

Arca Milano, 24 marzo dalle 18.30

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Archiviato in:Eventi Contrassegnato con: Abbiategrasso, Ambiente, Arca Milano, Barona, Chiesa Rossa, comunità, festival, Fondazione CAP, Gruppo CAP, incontri, Milano, San Cristoforo, sostenibilità, Stadera, Teatro Menotti, workshop

Il futuro della Lombardia non sia il consumo di suolo: il comitato per la brughiera risponde al viceministro Bignami

16 Marzo 2023 by Legambiente Lombardia

No all’ampliamento dell’aeroporto, serve un modello diverso di sviluppo

Ph. Marco Tessaro

«In una Regione come la Lombardia lo sviluppo non può coincidere sempre e solo con nuovo consumo di suolo». È la risposta della coalizione nata per difendere la brughiera di Malpensa dall’espansione dell’aeroporto a quanto di recente dichiarato sulla stampa dal viceministro alle infrastrutture e ai trasporti Galeazzo Bignami.

Per il rappresentante del Governo, infatti, il precedente Piano nazionale aeroporti (Pna) – redatto su indicazione dell’ex-ministro Enrico Giovannini – non valorizzava in modo sufficiente le aree cargo, necessarie per un vero rafforzamento del trasporto aereo in Italia. Bignami ritiene quindi – come anticipato in più occasioni dal ministro Matteo Salvini e, pochi mesi fa, anche dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni – che l’ampliamento di Malpensa sia urgente e strategico.

«Si tratta di una visione miope  – spiegano le associazioni – La Lombardia è la regione con il più alto consumo di suolo in Italia, come emerso dall’ultimo rapporto Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, l’Ispra. Non solo: secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, la Pianura Padana è anche l’area con il livello di particolato più alto d’Europa. Serve un cambio di paradigma: continuare a cementificare – incentivando peraltro un mezzo di trasporto inquinante come l’aereo – è una mossa perdente».

«Governo e Regione – sottolineano associazioni e comitati – mancano su questi temi di una visione a lungo termine. L’espansione incontrollata degli aeroporti finirà infatti per avere un impatto negativo su salute ed economia: qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua ne risentiranno, mentre verranno indeboliti i servizi ecosistemici normalmente garantiti da ecosistemi sani».

«Come se non bastasse, la capacità delle aree verdi di sostenere la biodiversità, assorbire CO2 e contrastare il cambiamento climatico ne uscirà indebolita. Il caso di Malpensa è emblematico: qui l’espansione dell’aeroporto non si tradurrebbe solo in nuova cementificazione, ma intaccherebbe anche un habitat di grande valore. Questa zona presenta infatti caratteristiche uniche, che la rendono differente dalle brughiere tipiche del Nord europa».

Per questo la coalizione ha lanciato una petizione su Change.org, già firmata da oltre 8500 persone, chiedendo più tutele per la biodiversità, l’inclusione della brughiera tra le aree della Rete Natura 2000 e una revisione del Masterplan 2035 dell’aeroporto. La raccolta firme è stata rilanciata lo scorso 25 febbraio, in occasione del convegno La brughiera di Malpensa e Lonate Pozzolo – Un tesoro da custodire, a cui hanno preso parte ospiti internazionali dal mondo della ricerca e dell’ambientalismo e presenziato più di 250 persone. A questo punto la battaglia, secondo la coalizione, è anche culturale: «Nessuna compensazione ambientale o ritorno economico può giustificare la distruzione di un habitat rarissimo a livello non solo italiano, ma europeo – concludono i rappresentanti delle associazioni -, soprattutto quando esistono soluzioni alternative che non consumano altro territorio del Parco del Ticino. La brughiera, con le sue fioriture e i suoi colori, contribuisce al benessere dei cittadini e ospita specie in via d’estinzione, di interesse comunitario. È questa la ricchezza che dovremmo preoccuparci di lasciare alle nuove generazioni».

FIRMA LA PETIZIONE


Comunicato a firma di: Lipu, Fai, Wwf, Italia Nostra Lombardia, Legambiente Lombardia, Life Drylands, Centro Italiano Studi Ornitologici, Ecoistituto della Valle del Ticino, Coordinamento Salviamo il Ticino, Viva via Gaggio.

Archiviato in:Comunicati Stampa Contrassegnato con: aeroporto Malpensa, area cargo, Biodiversità, brughiera, consumo di suolo, FAI, farfalle, LIPU, masterplan Malpensa, specie protette, wwf

Cli.C Bergamo! Un corso per tecnici comunali e professionisti nell’ambito della progettazione urbana per contrastare i cambiamenti climatici

14 Marzo 2023 by Legambiente Lombardia

Cli.C. Bergamo

Corso di formazione gratuito

STRATEGIE PROGETTUALI PER IL CAMBIAMENTO CLIMATICO DELL’AREA VASTA DELLA CITTÀ DI BERGAMO

rivolto ad amministratori, tecnici comunali e liberi professionisti

SALA FERRUCCIO GALMOZZI

VIA TORQUATO TASSO 4, BERGAMO orario dalle 9.30 alle 13.30

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