Campo di OGM distrutto nel pavese è gesto da condannare, ma servono le regole

Legambiente: “Non è questo il modo per condurre sia battaglie contro gli OGM sia a favore di un’agricoltura di qualità”

La parcella di riso prodotto mediante TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita) devastata da ignoti, Mezzana Bigli (PV) il 21 giugno 2024

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Legambiente conferma la propria posizione di severa critica nei confronti dello sviluppo di nuovi OGM, inclusi quelli ottenuti con le cosiddette TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita), il creativo neologismo con cui in Italia si è ribattezzata la nuova generazione di modifiche genetiche realizzate per ‘editing’ di sequenze inserite in modo più o meno preciso nel DNA da modificare.

Le nuove tecniche disponibili, infatti, non riducono la necessità di applicare in modo rigoroso il principio di precauzione, né i rischi legati alla messa in commercio di nuove sementi OGM brevettate, e i relativi obblighi di trasparenza.

Di sicuro non possono essere accettati comportamenti come quello che ha portato alla distruzione della parcella sperimentale (28 mq) di piante di riso OGM, avvenuta questa notte a Mezzana Bigli (PV). L’esperimento, denominato RIS8imo, era stato condotto seguendo i dettami della normativa vigente relativa agli OGM, inclusa la valutazione d’impatto ambientale.

“La critica, anche dura, nei confronti dei rischi che una sperimentazione in campo porta con sé, non può tradursi in un atto di devastazione,” commenta barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “Non è con la distruzione di un esperimento che si argineranno i rischi legati alla messa in commercio di nuovi OGM. Il problema, infatti, non è la ricerca, che deve svilupparsi in questo come in ogni altro campo, ma la mancanza di un quadro di regole che imponga l’adozione del principio di precauzione nei confronti della diffusione di OGM che, una volta brevettati, rischiano di venir commercializzati in un quadro di regole opache e inadeguate sia alla tutela dei consumatori sia degli agricoltori.”

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