Dalla ‘città spugna’ al vero ripristino della natura in città

Il contributo di Legambiente al dibattito sulla prevenzione delle esondazioni nella Città Metropolitana di Milano

“La Milano metropolitana può e deve diventare laboratorio per l’attuazione della legge europea sulla Nature Restoration”

Il Seveso esondato a Milano il 31 ottobre 2023 (ph.: Sky TG24)

De-pavimentare i suoli urbanizzati è una buona idea, come lo è più in generale realizzare infrastrutture verdi per drenare le acque di pioggia in ambito urbano, ammesso di riuscire a proteggerle dalla sosta selvaggia tipica dei contesti altamente motorizzati.

Sebbene sembri banale, questo approccio, che qualcuno chiama ‘città spugna’, richiede una rivoluzione nella modalità di progettare e gestire le opere pubbliche e il verde urbano. Per Milano è sicuramente una rivoluzione necessaria ad affrontare le intemperanze di un clima in crisi, per il quale le opere idrauliche, dalle caditoie alle vasche di laminazione, finiscono per essere sistematicamente insufficienti, anche per l’inarrestabile crescita dell’urbanizzazione e della conseguente impermeabilizzazione dei suoli.

C’è un dato di cui occorre essere consapevoli quando ci si confronta con altre città europee: Milano è un nodo idraulico, un imbuto su cui convergono le acque di un bacino che dalle Prealpi Varesine si estende a ventaglio su Brianza, Comasco e Triangolo Lariano. Dal Lambro, al Seveso all’Olona, passando per una quantità di torrenti di cui si è persa la memoria, dal Pudiga al Guisa, dal Garbogera al Lura, dal Bozzente alle Trobbie, le acque finiscono tutte nel sottosuolo di Milano, convogliate in condotte realizzate nel secolo scorso.

Pensando di poterli declassare da torrenti a sottoservizi, Milano ha di fatto sottovalutato  i corsi d’acqua del proprio paesaggio urbano, tanto che anche il PGT attuale continua a fingere che i quattrocento chilometri di reticolo idrico milanese non esistano: ed in effetti sono ben nascosti. Ben venga quindi la de-pavimentazione o la città spugna, per prevenire gli allagamenti urbani, ma non basteranno a gestire il regime di torrenti che mal si prestano ad essere imbrigliati in condotte sotterranee e vasche di contenimento.

Coprire i torrenti di Milano, così come regimarli in stretti alvei artificiali a monte, è stato un errore storico, impostato sul riduzionismo idraulico di un’epoca in cui il cambiamento climatico non era in agenda, e il territorio non era urbanizzato come lo è oggi in Brianza e nell’hinterland milanese. Fiumi e torrenti non si prestano a stare chiusi in un tubo, devono vedere il cielo, e farlo dal fondo di una golena che possa, all’occorrenza, colmarsi per accogliere gli eccessi di portata.

È il momento di chiudere i conti col secolo dell’idraulica milanese, e occorre farlo a partire dalla pianificazione, sia urbana che metropolitana. Pianificare non significa gestire (male) le trasformazioni che confermano un assetto esistente, ma darsi un orizzonte strategico, con una visione che guardi al lungo termine. E questa visione, a cui devono conseguire scelte operative coerenti, deve includere il ripristino del paesaggio fluviale cittadino e metropolitano, rigenerandone o ampliandone le pertinenze, riportandole progressivamente allo scoperto dovunque possibile, creando parchi fluviali per valorizzarle.

A partire dal Parco del Seveso, che in questo momento è un parco da immaginare, visto che il torrente è molto ben nascosto dal cemento per gran parte del suo corso, e in città non c’è un solo metro all’aperto.

La Milano metropolitana può e deve diventare laboratorio per l’attuazione della legge europea sulla Nature Restoration. Ricostruire i sistemi fluviali e torrentizi, ripristinarne il funzionamento, rigenerarne la produzione di servizi ecosistemici è una sfida esistenziale, non solo per la qualità del paesaggio urbano, ma anche per la sicurezza e, in generale, per il buon funzionamento dell’organismo metropolitano.

Condividi:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Post correlati

Potrebbe interessarti

Comunicati Stampa

Capannoni al posto dei campi agricoli? Anche a Chiari (BS) Legambiente dice no e ricorre alla giustizia

L’associazione contesta la scelta di localizzare, su 70.000 m² di area agricola, un nuovo capannone industriale, destinato ad attività pericolose. Legambiente: “Ancora un uso di procedure semplificate per stravolgere i piani urbanistici comunali? Diamoci un taglio.” Scarica questo comunicato stampa Legambiente Lombardia annuncia di aver fatto ricorso al Presidente della Repubblica contro la scelta del Comune di Chiari di stravolgere il proprio piano urbanistico, modificando la destinazione di ben 200.000

Read More »
Comunicati Stampa

Bosco di San Pedrino a Paullo (MI)

Legambiente, privati cittadini, proprietà e Comune chiudono il contenzioso Scarica questo comunicato stampa Legambiente Lombardia e i privati, in accordo con l’amministrazione comunale e i proprietari dell’area, chiudono il ricorso a suo tempo depositato al TAR di Milano contro il taglio del bosco di San Pedrino a Paullo (MI). La nuova proposta progettuale ripristina l’area vincolata a Piano di Indirizzo Forestale, riporta la roggia Codogna, spostata decenni fa, all’antico tracciato;

Read More »
Comunicati Stampa

Trenord ha un nuovo CdA

Sulla gestione pesa però un sistema ferroviario senza concorrenza fino al 2033, a meno di un cambio di passo La difficile esperienza degli utenti e finanziamenti fin troppo orientati alle infrastrutture stradali i nodi da sciogliere per il nuovo AD Legambiente: “Facciamo gli auguri al nuovo CdA che avrà più di un ostacolo da superare La politica lombarda sembra non vedere il ruolo cruciale del trasporto collettivo nella transizione ecologica”

Read More »
Comunicati Stampa

Audizione di Legambiente al Senato sul cosiddetto Decreto SalvaMilano 

Serve una nuova strategia nazionale che coniughi sempre più adattamento climatico, efficientamento degli edifici e sistemi di mobilità  Legambiente: “No al Decreto SalvaMilano, ennesima sanatoria edilizia originata dalla mancata piena attuazione del dettato costituzionale e, soprattutto, dalla mancata vigilanza sulla coerenza delle normative regionali con quelle nazionali” Scarica questo comunicato stampa Scarica il testo dell’audizione al Senato di Legambiente Legambiente torna a criticare il Decreto SalvaMilano e lo fa nel giorno

Read More »
Legambiente Lombardia Onlus
Sede legale e operativa
via A. Bono Cairoli, 22 – 20127 Milano
Tel: 02 87386480 – Fax: 02 87386487
Email: lombardia@legambientelombardia.it
PEC: legambiente.lombardia@pec.cheapnet.it
Ufficio stampa
ufficiostampa@legambientelombardia.it

Powered by Jackie

Note legali
Legambiente Lombardia© 2025 All rights reserved