Tappa a Milano per la campagna di Legambiente “Che caldo che fa!” dedicata al tema della cooling poverty, la povertà climatica, in una città che non ha ancora risolto la sua crisi urbanistica

Monitorati i quartieri di Corvetto e Argonne: dalle 49 termografie, realizzate nei giorni dei monitoraggi, registrate temperature ambientali che oscillano tra i 30°C e quasi 40°C  ma che portano a temperature delle superfici misurate fino ad un picco di 76,5°C e 85,4°C 

Caldo meno intenso nelle aree dove sono previsti viali alberati con 15°C in meno rispetto a tratti assolati  

Milano soffre sempre più gli effetti della crisi climatica: oltre alle piogge torrenziali, preoccupano l’aumento di ondate di calore e notti tropicali 

Oggi flash mob dell’associazione ambientalista che avanza cinque proposte per città + fresche e + giuste  a partire da più programmi di forestazione urbana e la mappatura dei rifugi climatici

Un momento del flash mob di Legambiente per la tappa milanese di Che Caldo che Fa a Milano, con la partecipazione dell’Assessora al Verde e Ambiente del Comune di Milano Elena Grandi, il presidente del Municipio 4 Stefano Bianco, L’ordinario in fisica dell’edificio al Politecnico di Milano Lorenzo Pagliano e la presidente di Legambiente Lombardia e i volontari della Croce Rossa Italiana in piazza Angilberto II il 23 luglio 2025

Scarica il comunicato stampa completo della tappa milanese di Che Caldo che Fa

Scarica le cinque proposte di Legambiente Lombardia per una Milano climaticamente più equa

Scarica la scheda di Milano con i dati

Nel pieno della crisi urbanistica di questi ultimi mesi, Legambiente rileva numeri preoccupanti sull’abitabilità dello spazio pubblico milanese nella stagione calda. I rilevamenti di Che Caldo che Fa nel capoluogo lombardo (Argonne, Corvetto) testimoniano la necessità non più derogabile di intervenire in modo diffuso e coerente, piuttosto che affidarsi ad azioni puntuali ma poco incisive.   

Milano città sempre più da bollino rosso. Qui il caldo non risparmia nessun quartiere, neanche quello di Corvetto, nel quadrante sud-est di Milano, e di Argonne, nella zona est in prossimità di Città Studi. Le 49 termografie realizzate da Legambiente il 15 e il 16 luglio nei due quartieri milanesi hanno registrato temperature ambientali che oscillano tra i 30°C e i quasi 40°C, e che hanno portato a temperature delle superfici con picchi di 76,5°C e 85,6°C.

“Il confronto tra i due quartieri di Argonne e Corvetto dove oggi ha fatto tappa la nostra campagna ‘Che caldo che fa’ – commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – evidenzia una netta disuguaglianza nella capacità dei due quartieri di offrire protezione dagli effetti delle ondate di calore agli abitanti.  Argonne dispone complessivamente di un numero maggiore di infrastrutture verdi, blu e grigie oltre ad una maggiore accessibilità al trasporto pubblico e ai servizi sanitari. Corvetto, invece, presenta livelli più alti di esposizione al sole nei punti nevralgici del quartiere, con una minore dotazione di aree refrigeranti e di infrastrutture a sostegno della mobilità sostenibile. Si tratta di due esempi di cooling poverty, di povertà energetica su cui vogliamo richiamare l’attenzione. Inoltre, è urgente che la città di Milano si doti, a partire dai quartieri periferici, di una pianificazione che parta dalla mitigazione al cambiamento climatico: più verde e rimozione dell’asfalto per permettere alle città di respirare e ai cittadini di trovare refrigerio. Anche così si mette in moto un cambiamento importante per tutto”.  

Segui il viaggio di Che Caldo che Fa! sul sito dell’Osservatorio Città Clima e sui social di Legambiente Foto e video

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