Dal 1° aprile termina la stagione di massimo rischio smog

Mal’Aria in Lombardia: il bilancio del primo trimestre 2024 indica in Monza e Cremona i capoluoghi più inquinati

Aria tossica dalla metropoli all’aperta campagna, lo smog non è più un problema delle sole città

Legambiente: “Le attuali misure di contrasto all’inquinamento non eviteranno un altro inverno di emergenza smog ai lombardi”

La centralina per il rilevamento degli inquinanti di ARPA Lombardia a Soresina (CR)

Alla conclusione del primo trimestre del 2024, i dati forniti da ARPA Lombardia sui livelli di particolato sottile (PM10) misurato dalle centraline dei capoluoghi di provincia forniscono un quadro impietoso della qualità dell’aria respirata dai cittadini lombardi. Tra gennaio e marzo la concentrazione media di PM10 misurata in 6 capoluoghi su 10 è risultata eccedente il valore soglia (40 mg/mc) indicato dalla norma europea come media annua.

L’aria peggiore si è registrata, nell’ordine, a Monza, Cremona, Brescia, Mantova, Lodi e Milano. Situazione appena migliore solo a Bergamo e Pavia, mentre le città che se la passano un po’ meglio sono quelle pedemontane, di Como, Varese, Sondrio e Lecco. In ogni caso, nessuna di queste città ha fatto registrare valori inferiori a quelli previsti dalla nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria, che una volta entrata in vigore abbasserà la media annua a 20 mg/mc.

Altrettanto sconsolante è il dato relativo al numero di giorni in cui l’aria è risultata irrespirabile, facendo registrare valori superiori ai 50 mg/mc come media giornaliera. Due capoluoghi – Cremona e Brescia – alla data del 31 marzo hanno già sfondato il limite massimo di 35 giorni di aria irrespirabile all’anno fissato dalla direttiva, mentre altri 4 (nell’ordine: Milano, Monza, Mantova e Lodi) hanno quasi esaurito i giorni di ‘franchigia’ ammessi dalla direttiva. In bilico anche Pavia e Bergamo, per queste due città è improbabile che l’anno si concluda senza il superamento della soglia, mentre le giornate di aria tossica sono decisamente meno per i capoluoghi insubrici e per quello valtellinese.

Il bilancio di medio termine della qualità dell’aria per il 2024 conferma per la Lombardia il primato di capoluoghi più inquinati non solo a quelli posti al centro dell’area metropolitana (Milano e Monza), con i loro irrisolti problemi di traffico urbano e autostradale, ma anche quelli che delimitano l’area agricola padana, nella quale si concentrano gli allevamenti intensivi: il quadrilatero tra Mantova, Brescia, Lodi e Cremona produce infatti oltre il 40% del latte e il 50% della carne suina Made in Italy, grazie ad un patrimonio zootecnico che ha pochi eguali in Europa quanto a numero di capi. Oltre al latte e alla carne, la Lombardia zootecnica produce anche decine di milioni di tonnellate di liquami e letami, da cui esalano sostanze organiche volatili e soprattutto ammoniaca: nel semestre freddo, oltre 90.000 tonnellate annue di questo gas, stando ai dati dell’inventario di ARPA Lombardia, sono all’origine della formazione di particolato sottile atmosferico.

Un’altra conseguenza dell’assetto emissivo della Lombardia è un dato, a prima vista, sorprendente: non sono infatti solo le grandi città a soffrire di aria malata, ma anche i piccoli centri. Il record di località con più giornate di aria tossica, tra quelle in cui è presente una centralina di monitoraggio della qualità dell’aria, spetta infatti anche quest’anno a Soresina, con ben 40 giorni di superamento da inizio anno. Un dato che si spiega bene con la enorme concentrazione di allevamenti intensivi nelle campagne circostanti.

“I dati parlano chiaro: la primavera si apre con un bilancio pesante per la qualità dell’aria che solo la pioggia di queste settimane ha fermato,” commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “Per questo motivo occorre intervenire urgentemente per evitare ai lombardi un altro inverno con emergenza smog. Purtroppo, le misure attuali risultano ormai insufficienti per risolvere il problema. Ripensare le politiche introdotte in questi anni è necessario, ancora di più agire sul comparto che ad oggi, assieme a traffico e riscaldamento domestico, incide di più sull’immissione di inquinanti: l’agricoltura della pianura padana.”

Condividi:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Post correlati

Potrebbe interessarti

Comunicati Stampa

La Comunità Montana di Valle Camonica vuole sconvolgere il Parco dell’Adamello contro le direttive Europee

La ventilata contrazione dell’area protetta è un pericoloso precedente al quale si oppongono comitati e territori Legambiente: “Comunità del Parco e Regione Lombardia provino a dimostrare di trovare soluzioni ai problemi, piuttosto che il contrario. Il Parco dell’Adamello ha bisogno di essere prima di tutto compreso, piuttosto che sottratto all’economia lombarda.” È di ieri sera l’approvazione in Comunità Montana di Valle Camonica un documento che prevede, tra le altre cose, anche l’ipotesi

Read More »
Comunicati Stampa

Oggi a Lecco in occasione di Goletta dei Laghi si è svolto il workshop Le risorse idriche di laghi e bacini nella transizione energetica e climatica di Legambiente

Grandi dighe: occorre un rinascimento idroelettrico per la transizione energetica: il bacino del Lario è la più grande centrale elettrica d’Italia I grandi impianti idroelettrici sono un asset formidabile per la sicurezza idrica ed energetica, ma il revamping del sistema chiede grandi investimenti contro l’obsolescenza e i rischi per il territorio Legambiente: “Urgente e strategico affrontare il tema del rinnovo delle concessioni, per garantire il futuro della più importante fonte

Read More »
Comunicati Stampa

Tappa a Milano per la campagna di Legambiente “Che caldo che fa!” dedicata al tema della cooling poverty, la povertà climatica, in una città che non ha ancora risolto la sua crisi urbanistica

Monitorati i quartieri di Corvetto e Argonne: dalle 49 termografie, realizzate nei giorni dei monitoraggi, registrate temperature ambientali che oscillano tra i 30°C e quasi 40°C  ma che portano a temperature delle superfici misurate fino ad un picco di 76,5°C e 85,4°C  Caldo meno intenso nelle aree dove sono previsti viali alberati con 15°C in meno rispetto a tratti assolati   Milano soffre sempre più gli effetti della crisi climatica: oltre alle

Read More »
Comunicati Stampa

Gianico (BS): molto partecipato lo Youth Climate Meeting del progetto regionale LEAP

Ventiquattro giovani tra i 18 e i 34 anni da sei province lombarde coinvolti per tre giorni in laboratori formativi Legambiente: “Fondamentale la formazione fatta dai giovani per i giovani, c’è bisogno di attivare i territori sulla sostenibilità e la tutela dell’ambiente.” Scarica questo comunicato stampa Il Comune di Gianico (BS), partner del Progetto LEAP con i circoli di Legambiente Valle Camonica e Valchiavenna, e insieme a Legambiente Lombardia, ha

Read More »
Legambiente Lombardia Onlus
Sede legale e operativa
via A. Bono Cairoli, 22 – 20127 Milano
Tel: 02 87386480 – Fax: 02 87386487
Email: lombardia@legambientelombardia.it
PEC: legambiente.lombardia@pec.cheapnet.it
Ufficio stampa
ufficiostampa@legambientelombardia.it

Powered by Jackie

Note legali
Legambiente Lombardia© 2025 All rights reserved