Clima: calano le emissioni di gas serra, ma non quelle degli allevamenti

ISPRA pubblica l’inventario nazionale delle emissioni: con le rinnovabili e l’efficienza energetica si riducono le emissioni. Ma non calano quelle del settore agricolo, che pesa sempre di più sulla bilancia nazionale dei gas serra

“L’Italia in grave ritardo sugli impegni per la riduzione delle emissioni di metano, e la Lombardia è la prima regione per emissioni di questo potente gas serra”

Scarica questo comunicato stampa

Scarica il mini-report di Legambiente sulle emissioni di metano

ISPRA ha pubblicato l’Inventario nazionale delle emissioni dei gas serra, ovvero il catalogo di dati che annualmente vengono trasmessi alla Convenzione sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC) da ogni nazione aderente all’accordo globale sul clima. L’inventario di ISPRA contiene tutti i numeri che descrivono il quadro delle emissioni del nostro Paese, organizzati per settori emissivi e tipologie di gas climalteranti.

Gli ultimi dati inventariati si riferiscono al 2023. Il conto finale è di 385 milioni di tonnellate di CO2eq emesse (unità di misura che include le emissioni di gas climalteranti diversi dalla CO2, come il metano, l’ossido nitroso e i gas fluorurati). Un valore elevato, ma molto più basso del picco, che per l’Italia è stato raggiunto nel 2005. Quell’anno le emissioni arrivarono a 596 milioni di tonnellate. Quello del 2023 è invece il dato più basso di sempre, se si esclude il minimo del 2020, anno della pandemia da Covid-19.

Dall’inizio delle misurazioni, nel 1990, il totale delle emissioni nazionali è sceso del 26%. Tra le cause di questo miglioramento c’è la sensibile crescita delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica nei processi industriali. Male invece il settore dei trasporti, che ha visto crescere le proprie emissioni (+7%), diventando così il primo settore emissivo.

“I dati pubblicati oggi offrono un buon riscontro degli effetti della crescita delle fonti rinnovabili, su cui occorre accelerare ulteriormente, mentre ci dicono che il settore del trasporto di persone e merci è ancora lontano dalla realizzazione della transizione energetica: pesa il ritardo italiano sulla elettrificazione, la crescita del trasporto su gomma delle merci e la crescita dei SUV in circolazione,” dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “La Lombardia guida la classifica nazionale delle emissioni, ma può e deve intestarsi una sfida per guidare la decarbonizzazione nei settori nei quali il sistema Paese finora zoppica”

Tra i settori più refrattari al cambio di modello si segnala il comparto dell’agricoltura, per il quale il 2023 è stato un anno di segno negativo, con una crescita delle emissioni rispetto all’anno precedente, e un peso salito all’8,4% delle emissioni complessive del 2023. Al di là del numero, il dato più preoccupante è legato alla natura dei gas emessi in atmosfera: nel settore agricolo oltre i due terzi delle emissioni di gas serra (GHG) sono infatti associati al metano prodotto dagli allevamenti. Il metano, oltre che da questo settore, viene rilasciato come gas di discarica ed inoltre dal settore energetico, sotto forma di emissioni fuggitive dagli impianti.

Il metano è un potente gas serra, con un ‘Potenziale di Riscaldamento Climatico (GWP)’ 84 volte più alto di quello della CO2. I suoi effetti si manifestano soprattutto sul breve e medio periodo: a differenza della CO2 infatti, il metano si degrada in atmosfera nell’arco di pochi decenni.

Ciò significa che, sebbene in termini di equivalenti di CO2 il metano costituisca solo il 14% delle emissioni nazionali di gas serra, il suo effetto di ‘forzante termica’ è molto maggiore: infatti, secondo l’IPCC, al metano è attribuibile oltre un terzo del riscaldamento globale.

A ciò si aggiunge il fatto che la degradazione del metano avviene tramite reazioni chimiche che portano alla formazione di ozono, un gas inquinante, tossico per la salute umana e delle vegetazioni. La parte buona della notizia è che, proprio per la vita relativamente breve del metano in atmosfera, la riduzione delle sue emissioni può portare ad una riduzione dell’effetto serra, e quindi delle temperature globali.

Cosa che, nel caso della CO2, non è possibile (dobbiamo azzerare le emissioni di CO2 per non peggiorare un cambiamento che, per la parte già avvenuta, è purtroppo irreversibile). Per questo l’Italia e l’Unione Europea fanno parte del gruppo dei 159 firmatari del Global Methane Pledge, l’accordo globale per la riduzione delle emissioni di metano, presentato alla COP 26 nel 2021, e si sono impegnate a perseguire un obiettivo di riduzione di almeno il 30% delle emissioni di questo gas entro il 2030, rispetto ai livelli del 2020.

Per quanto riguarda l’Italia, gli andamenti descritti dall’inventario di ISPRA sono sconfortanti:guardando i dati del primo triennio dal 2020, stiamo contribuendo troppo poco all’obiettivo del Global Methane Pledge ed anzi, in termini relativi, il peso del metano nel bilancio dei gas climalteranti è in crescita, a differenza di quanto avviene per gli altri settori economici.

“Occorre una strategia per la riduzione delle emissioni di allevamento, che preveda misure di gestione delle emissioni legate alle deiezioni zootecniche,” dichiara Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia e portavoce della campagna MetaNO – Coltiviamo un altro clima. “Questo obiettivo può essere raggiunto con impianti ad alte prestazioni per la produzione di biometano, utilizzabile in sostituzione del metano fossile, ma anche attraverso la riduzione dei capi allevati, soprattutto nel Nord Italia, dove il carico di bestiame è in forte eccesso. Anche in questo caso è la Lombardia a dover guidare il cambiamento.”

La campagna MetaNO – Coltiviamo un altro clima, è condotta da Legambiente in raccordo con la coalizione europea Methane Matters, formata dalle associazioni impegnate per il rispetto del Global Methane Pledge.

Condividi:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Post correlati

Potrebbe interessarti

Comunicati Stampa

La posizione di Legambiente Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto su eventuale deroga al blocco diesel Euro5 in area padana

I regionali di Legambiente: “Le contraddizioni nell’azione di governo su un problema così urgente rischiano di danneggiare doppiamente milioni di cittadini. Le regioni padane e il Paese hanno bisogno di investimenti sul trasporto pubblico e risorse per la transizione all’elettrico di artigiani e imprese”. Blocco dei diesel Euro5 nelle regioni del Nord Italia: ancora una volta si cerca di rinviare l’inevitabile, per giunta, imputando al Green Deal europeo le responsabilità

Read More »
Comunicati Stampa

Caldo estivo in Pianura padana: Superamento attenzione soglia ozono

Il punto di Legambiente nel nuovo dossier: Inquinamento da ozono. Pianura Padana maglia nera in Europa per inquinamento da ozono nel periodo estivo e hotspot emissivo di metano, tra i gas all’origine dell’accumulo atmosferico di ozono. In Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto si concentra quasi la metà delle emissioni nazionali di metano a causa in primis di allevamenti intensivi e coltivazione del riso Appello di Legambiente: “L’inquinamento da ozono è

Read More »
Comunicati Stampa

Al via “Fattore biometano”: la nuova campagna informativa di Legambiente, con partner principale FemoGas dedicata al ruolo chiave del biometano nell’economia circolare e nella lotta alla crisi climatica

“In Lombardia urgente una pianificazione della risorsa disponibile e un attento monitoraggio sugli impianti esistenti per uno sviluppo adeguato di questo settore” Scarica questo comunicato stampa Vai alla pagina web della campagna Parte oggi la campagna “Fattore biometano” con cui Legambiente intendesviluppare attività informative rivolte ai territori su un processo che, applicato a deiezioni zootecniche e scarti agroalimentari, ne permette il recupero e la valorizzazione per produrre energia sotto forma

Read More »
Blog

Stop Fossili, Start Rinnovabili: da Paestum gli ambientalisti lanciano la sfida alla brown economy

Di Christian Aletti* Dal 22 al 25 maggio scorso oltre trecento giovani attiviste ed attivisti di Legambiente – venti dalla Lombardia – si sono uniti in una catena umana sulla spiaggia dell’Oasi Dunale di Paestum (SA) per lanciare un messaggio potente e chiaro: “Stop fossili, Start rinnovabili!” È questo il simbolo dello Youth Climate Meeting 2025, che ha riunito giovani da tutta Italia ed Europa per quattro giorni intensi di

Read More »
Legambiente Lombardia Onlus
Sede legale e operativa
via A. Bono Cairoli, 22 – 20127 Milano
Tel: 02 87386480 – Fax: 02 87386487
Email: lombardia@legambientelombardia.it
PEC: legambiente.lombardia@pec.cheapnet.it
Ufficio stampa
ufficiostampa@legambientelombardia.it

Powered by Jackie

Note legali
Legambiente Lombardia© 2025 All rights reserved