Legambiente: “Si sospenda l’ennesima partita di risiko immobiliare. l’Amministrazione milanese si occupi piuttosto di recuperare credibilità con una discussione trasparente e aperta sul futuro della città.”

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Nell’agenda della città, l’accordo su San Siro è sempre più un marziano. La priorità oggi deve essere un’altra. Piuttosto che ripensare le funzioni di un impianto sportivo, la città dovrebbe riprogrammare tutte le sue funzioni in modo strutturale e con la stessa energia profusa nella trattativa su San Siro: mobilità, energia, contrasto agli effetti della crisi climatica, aria pulita, sicurezza, verde pubblico, inclusione sociale, qualità dello spazio pubblico. Sono queste le funzioni da cui dipendono le opportunità per aumentare il benessere urbano e l’attrattiva di Milano per tutti i residenti e le imprese, anziché per un solo segmento di operatori.
Per questo Legambiente Lombardia sarà in piazza sabato, sfilando dietro allo striscione “Giù le Mani da San Siro”, progetto emblematico di un’idea orfana di una visione di futuro della città. La risposta ai bisogni dell’area di San Siro chiede un processo partecipato aperto a più opzioni, che ridimensioni le aspettative delle società sportive.
“Sulla votazione pesano troppe incognite e interessi esterni che rendendo il terreno di una decisione su San Siro politicamente difficile se non impraticabile,” commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “Riteniamo che non sussistano le condizioni per ipotecare il futuro di questo comparto chiudendo quello che appare più che altro un affare, nel quale i reali benefici per la città sembrano incerti. Chiediamo al sindaco Sala di sospendere la decisione su San Siro, per dare priorità a un dibattito pubblico e partecipato sul futuro non solo urbanistico della città nel suo complesso, che sia generatore di una visione il più possibile condivisa e non polarizzata su un solo settore di interesse.”