Esondazione del Seveso: le vasche di laminazione hanno protetto Milano, ma solo per tre ore

Legambiente: “La risposta agli eventi estremi non può essere solo nelle infrastrutture per il contenimento delle piene: occorre realizzare un Parco Metropolitano della Valle del Seveso, come grande opera necessaria alla sicurezza di un territorio sempre più vulnerabile”

La vasca di laminazione di Bresso alle 15:46 del 5 settembre 2024

L’esondazione del Seveso mette in luce la crescente vulnerabilità di un territorio che ha visto cancellate le proprie valli fluviali.

Milano continua a correre dietro ad emergenze legate ad eventi meteorologici che crescono in intensità e frequenza, con nuove opere, deviatori o vasche di laminazione certamente utili ma non risolutive, rispetto alla progressiva crescita del rischio idrogeologico associata ai fenomeni meteorologici estremi.

Viviamo in una metropoli che ha pensato, per oltre un secolo, di potersi sviluppare a spese di tutte le aree libere, anche quelle di pertinenza dei corsi d’acqua, che invece dovrebbero essere porzioni di territorio lasciate alla dinamica fluviale, proprio per far sì che ivi possa scaricarsi l’energia degli eventi alluvionali senza eccessivi danni alle cose e alle persone.

“Le vasche del Seveso a Bresso, nel Parco Nord, questa volta si sono riempite in sole tre ore, esaurendo rapidamente la loro funzione protettiva nei confronti della città, a fronte di una precipitazione solo un po’ più intensa del solito,” commenta Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia. “Di fronte agli effetti sempre più evidenti e sempre meno prevedibili della crisi climatica non possiamo continuare a inserire delle pezze infrastrutturali su un reticolo idrico stravolto, o addirittura tombinato, in decenni di urbanizzazione. Occorre intraprendere un percorso coraggioso, che restituisca al Seveso la sua funzionalità idraulica ed ecologica rispetto alla metropoli milanese, con una azione di pianificazione territoriale di lungo respiro che realizzi il Parco Fluviale della Valle del Seveso, con una vera e propria azione di profonda Nature Restoration, finalizzata a ripristinare ambienti da tempo scomparsi, perfino all’interno della città.”

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